È il tempo delle feste, quelle patronali, quelle di paese, quelle di ogni genere e tipo. Ammiro chi organizza, chi fa da mangiare, chi canta, chi mangia e chi lava i piatti e le padelle. Un esercito infinito di volontari capaci di dare il meglio in quei giorni delle feste. E grazie a tutti loro. Quando ero a Presezzo con i giovani e le famiglie avevamo provato ad immaginare una festa del paese un po’ diversa, con eventi, incontri, feste, dibattiti e giochi era una bella settimana. Ma lo schema classico della festa del paese non può mancare. Ringrazio tutti e chiedo solo una piccola cosa. Non sprecate cibo! E non preoccupatevi di far funzionare tutto bene, incontrate le persone! In questi ultimi anni faccio un po’ fatica a partecipare a queste feste. Non le rinnego, sono io che sono cambiato. Ieri ne ho vissuta una di festa che mi è piaciuta un sacco. Un gruppo di amici, un luogo di montagna bellissimo un po’ di cibo e tanta allegria. Sopra la baita si stagliava la Presolana e ho voluto salire in cima al prato per ammirarla in tutta la sua bellezza e ricordare don Roberto che amava quella montagna. Mi ricordo che ogni tanto quando lo portavamo nella sala tv, prima di metterlo sulla poltrona chiedeva di alzarlo un attimo perché potesse guardare la Presolana. Da quella finestra si vedeva infatti uno spicchio della regina delle orobie. Mi piacciono queste feste. Più intime, dove possiamo parlare di calcio, di politica, del cibo e anche di Dio. Dove non siamo presi dall’affanno dell’organizzare, ma semplicemente dalla bellezza dello stare insieme. Certo a queste feste il vino non può mancare. Perché è il vino che allieta la festa e la tavola. Se aggiungiamo che a quella festa di ieri c’era anche un po’ di cibo etnico, oltre alla nostra polenta e erano presenti anche degli amici ucraini, la bellezza di quella festa è stata una pienezza di festa. Lo che le feste di paese sono un’altra cosa e che non possono mancare. Ma io oggi preferisco la festa con lo sfondo della Presolana. Che ne dite voi di feste? E non fate i moralisti. A me pensare all’uomo che fa festa in un tempo così difficile rallegra il cuore. le nostre feste di paese mi rallegrano il cuore, ma la festa di ieri al monte clavlera è il meglio.
Grazie Don Sandro condivido in pieno le tue belle parole è stata proprio una bella tavolata con belle persone e grazie per la tua bella compagnia sei una gran persona.
Mi piace mantenere le tradizioni dei nostri vecchi…….conservando anche i loro sacrifici … Le case , i luoghi dove loro hanno lavorato una vita…. chissà come sono stati contenti sabato… vedere… Una festa nel loro Baet…ol Bali” in cavlera con addirittura un Sacerdote..!!! .il Don Sandro che ha Benedito la loro casa e i prati attorno…con quasi una mezza messa…… E con parole D’Oro…Bravissimo……… E con gli amici vicini di casa .che hanno portato di tutto e di più…compreso tanta Allegria…e ammirazione per chi non aveva mai visto il posto… Graziee a tutti . Persone speciali ma soprattutto Umili…….
(Ha Benedetto la loro casa)