Queste storie belle non hanno un ordine cronologico, vengono così per caso, anzi non per caso, ma come emergono dalla memoria, dalla mia testa, dal mio cuore. E così anche per questa storia, il cui inizio è del 2004, è riemersa nella memoria del mio cuore. Era l’anno 2004 il patronato mi aveva chiesto di scendere in Bolivia. Parto con un gruppo di giovani. Questa storia mi permette di mettere di narrare come i giovani anche oggi sanno di qualcosa di buono, hanno il gusto delle cose belle. È stato il primo di tanti viaggi, tutti affascinanti con tanti giovani. Tutti originali. Dentro questo viaggio sono nate storie bellissime di impegno, di dedizione di gratuità. Non potrò mai fare a meno di ricordare quei giovani, quei volti, quegli incontri. 10 anni di esperienze estive in mezzo alla gente di Bolivia ed in particolare alla ciudad de los ninos di Cochabamba. Di tutte queste storie affascinanti ne ricordo una che merita, non perché è la più bella, la più significativa, ma perché ha segnato la mia vita e la vita di chi ha provato a decidersi per la missionarietà a tempo pieno. Arrivo in bolivia con i giovani nel 2004; uno di questi decide di ritornarci per il tirocinio dell’università. E poi ci ritorna per alcuni anni. Poi si torna a casa, ma rimane la nostalgia di quel luogo e allora si trova il modo di ripartire. Una sera in quel di Cochabamba questo giovane mi invita a cena e mi presenta la sua futura moglie. Mi chiede se può continuare a servire la Bolivia e i ragazzi anche se sposato. O dico di sì. E allora ecco il matrimonio sempre in Bolivia. E poi il ritorno a casa per un periodo e poi la ripartenza con un figlio, sempre a servizio dei ragazzi di Bolivia. Bella storia non vi sembra? Ma c’è un dato che mi colpisce e che fa diventare bella questa storia di giovani. Mi colpisce la loro passione, la loro serietà. Anche la loro fatica. Tempi belli e tempi difficili si sono mescolati tra loro. La fede li ha sorretti, l’amicizia di tanti li ha spinti avanti. Come ogni storia bella, io lo vista nascere e poi se ne è volata via, perché ogni storia è libera di svilupparsi dentro uno spartito musicale unico. In questa storia rivedo le tante storie di giovani in missione. Tutte storie strane, ma tutte storie belle e affascinanti. Sono davvero tanti i giovani che ho accompagnato a vivere queste esperienze. Qualcuno ogni tanto mi chiama e mi dice: noi due ci vogliamo bene; alcuni portano anche il loro figlio; è così bello il dono di quanto abbiamo vissuto in Bolivia prima da soli e poi in coppia che vogliamo sposarci per ringraziare il Signore per il dono della missione e del nostro amore. Bellissima conclusione ( o nuovo inizio?) di storie già belle. Sono contento di quei viaggi, di quelle esperienze, di quei giorni. Sono contento di quei giovani e delle loro belle storie. I giovani se appassionati si appassionano.