mercoledì 27 luglio

di | 26 Luglio 2022

Gv. 13,12-20

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Capite quello che ho fatto per voi? 13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. 16In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. 17Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane haalzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. 20In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”.

Commento

Dopo il gesto della lavanda dei piedi ecco la spiegazione. Siamo entrati nei discorsi di saluto, di addio; Gesù ben consapevole della sua condizione decide di lasciare queste ultime parole ai suoi amici. Che cosa ci dice di così importante? Mi sembra che la prima cosa è che non si tratta di vedere dei segni, ma di vivere dei segni. Ecco allora la spiegazione di questo segno: il  Signore si spoglia di tutto, si riveste di un grembiule e lava i piedi. In questa icona vediamo Dio nella sua gloria: è amore che si pone a servizio dell’amato. Dio è colui che lava i piedi a me, che sono come Pietro che rinnega, come Giuda che tradisce, come gli altri che lo abbandonano. La salvezza non è ciò che facciamo noi per lui, ma accettare ciò che lui fa per noi. Questo è il principio, senza fine, della vita nuova: ci permette di amarci come lui ci ama.  Noi siamo i discepoli che ci lasciamo amare dal Signore, ma che contemporaneamente impariamo ad amare come il Signore.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i profughi

2 pensieri su “mercoledì 27 luglio

  1. sr Alida

    Permettere al Signore di amarci.. Vita nuova e salvezza per imparare gli stessi gesti di amore… In questo Tuo dono totale accogli Signore le nostre risposte di amore umano. Perdona e rinnova. Ti preghiamo per tutti i profughi. Grazie per il dono totale che sei.

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  2. Elena

    Immagino queste azioni di Gesù: i movimenti lenti, di cura e tenerezza, mentre lava e asciuga sotto gli occhi di chi non può comprendere questi segni. Movimenti e silenzi… Poi le parole, proferite con toni bassi, anch’esse espressione di tenerezza e amore. Immagino lo sguardo di Gesù e quello, un po’ esterrefatto dei suoi amici. Sento battere il cuore un po’ più forte , di chi si accalora perché non capisce, e di chi si impaurisce perché sta per tradire e forse coglie qualcosa nelle parole profetizzate…
    Immagino la tristezza in questo saluto dolce ed estremo, con una luce, negli occhi di Gesù che compie tutto questo per amore e con amore: nulla è perduto, nulla è per caso, tutto è gloria per il Padre-…
    Ed è amore per noi. Un dono immenso, che non meritiamo, ma proprio perché sono, è generoso e gratuito.
    Unisco la mia preghiera per tutti i profughi.

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