notte

di | 23 Febbraio 2022

Vado via tardi da Rosciano. È buio. Sento un animale che si muove. Non capisco bene di che cosa si tratta. Faraone tenta di capire. Forse lui ha capito e si arrampica sulla pianta e se ne sta lì in guardia. Accendo la luce del cellulare per vedere meglio. Devo dire la funzione torcia non è un granché,  non vedo proprio niente. Eppure li sotto nel prato che scende verso il santuario si muove qualcosa. Decido di andare via con il mio mistero e la mia curiosità non soddisfatta. La mattina ritorno sul posto e ci vedo delle impronte, una persona mi dice che sono di capriolo. Ma io il capriolo la notte non l’ho proprio visto! Ho provato a tendere l’orecchio per ascoltare, niente solo qualche rumore. Ho provato a tendere il corpo cercando di vedere, ma avevo un po’ di paura e quindi mi sono immediatamente ritirato. Paragono questo piccolo episodio ad una questione che mi tiene come sospeso. Avere chiarezza, luce di fronte, alle relazioni umane. Protendo l’orecchio per capire l’altro, ma niente, non ne viene fuori niente di chiaro, rimane solo il buio. Protendo le mani per chiedere aiuto e donare disponibilità all’altro, ma niente. Protendo il mio corpo per incontrare l’altro, ma nemmeno così funziona e se ne va la notte senza che arrivi luce e chiarezza ad una relazione. Rimane così, sospesa nel vuoto. Qualche amico mi offre dei suggerimenti, come l’amico che mi ha detto che quelle impronte erano di capriolo. Forse è vero, ma io ho bisogno di vedere l’altro, di incontrare l’altro, di capire e di capirmi con l’altro. Forse devo rimanere così nell’attesa dello svelamento dell’altro. Non posso forzare la sua libertà. Ma che fatica questa lunga attesa dell’altro. Forse devo rimanere così: senza una risposta. Mi viene la tentazione di tornare anche stanotte per vedere se ripassa nel buio lo sconosciuto capriolo. Ma non tempo stanotte. Forse vorrei tornare ogni giorno sui passi dell’altro che non vuole svelarsi a me, che non vuole l’incontro. Ma rimango incerto tra attesa dell’altro nella notte, quando senti solo dei rumori, e il desiderio di provocare l’altro all’incontro. Non so bene cosa decidere, mi salvo per un motivo. Non ho tempo per cercare di capire meglio. Ma questa non è una salvezza, ma una via di fuga. Un pò invidio il gatto faraone che d’istinto aveva capito tutto e subito, noi umani siamo lenti nel comprendere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.