Ce ne sono parecchie qui a Rosciano di Gazze ladre. Con quel colore nero, bianco, e a volte delle striature verdi. Rispetto ad altri animali e uccelli si lasciano guardare un attimo di più. Sono lì nel prato e poi sulla grande pianta di tiglio nella casa foresti e sembrano dire “guardami per un attimo, sono bella non vedi”. E io mi soffermo a guardare la loro bellezza. E come ogni bellezza fuggevole poi se ne vola via subito. Le vere bellezze, non quelle effimere, sono di un attimo, poi volano via. Sentivo ieri durante un incontro, delle imprese alpinistiche di Daniele, un giovane in gamba. E provavo un po’ di nostalgia per le mie piccole imprese di montagna. A volte, dentro una fatica immane era bellezza assoluta; un attimo solo e poi se ne andava via e rimaneva la fatica; ma valeva la pena di fare quella fatica per un attimo di pura bellezza. “non distrarti nei tuoi ricordi” mi dice la gazza ladra che sta lì davanti a me, “ci sono qua io adesso e ascolta me, non divagare” “sei anche intelligente” rimando io. E lei “tutti mi dicono che sono curiosa, tu mi hai detto che sono intelligente. Mi piace questa cosa. C’è una curiosità che finisce nel gossip, nel pettegolezzo, nel nulla e c’è una curiosità che racconta dell’intelligenza di chi vuole capire le cose del mondo, della vita, dell’umanità.” Sta saltando qua e là la gazza e allora chiedo che si possa fermare un attimo solo, come si può dialogare con uno che salta di qua e di là, che mentre parli risponde al telefono, che mentre fai una riunione lui ne sta facendo due insieme, una sul pc e una sullo smartphone. E lei si ferma e allora faccio la domanda: “ma tu di quale curiosità sei? E lei “ sono intelligente e quindi un po’ curiosa per curiosare sulle storie degli uomini e un po’ curiosa per conoscere le vicende degli uomini e poter dire la mia al riguardo. E poi, sai quando mi alzo in volo tutta la mia curiosità viene portata via dal vento, a volte invece vedo che la vostra si posa sulle vostre tavole e lì ci rimane per un po’.” Un’ultima questione: “ti porti dietro quel nome di ladra. Lo sai che non è proprio bello? Dicono che è dovuto al fatto che ti lasci affascinare dalle cose luccicanti e poi le prendi e subito dopo le abbandoni, non è simpatico portare via le cose ad altri”. “Caro umano non fare la morale a me sulla questione delle cose luccicanti che porto via. Voi umani siete sempre bravi maestri con gli altri un po’ meno con voi stessi. Mi risulta che quando vedete un po’ di oro e di argento, un diamante o altro di simile, un qualcosa che luccica, lo portate via e magari ci fate su una guerra, e sottopagate e sfruttate la gente per questa cosa che luccica. Mi hanno detto che oggi fate così anche con un elemento che luccica perché è vita, l’acqua, chi è padrone dell’acqua diventa ricco sfondato. E allora io sono solo una piccola gazza che si porta il nome di ladra, ma voi umani…” “ mi hai fregato, sei proprio intelligente e allora ti lascio andare nel cielo, tanto tu le curiosità le regali al vento, non le mettiamo sulla tavola.”