Venerdì 13 novembre

home2Abdia  1, 16-21

16 Poiché come avete bevuto sul mio monte santo così berranno tutte le genti senza fine, berranno e tracanneranno: e saranno come se non fossero mai stati. 17 Ma sul monte Sion vi saranno superstiti e saranno santi e la casa di Giacobbe avrà in mano i suoi possessori. 18 La casa di Giacobbe sarà un fuoco e la casa di Giuseppe una fiamma, la casa di Esaù sarà come paglia: la bruceranno e la consumeranno, non scamperà nessuno della casa di Esaù, poiché il Signore ha parlato. 19 Quelli del Negheb possederanno il monte d’Esaù e quelli della Sefèla il paese dei Filistei; possederanno il territorio di E`fraim e di Samaria e Beniamino il Gàlaad. 20 Gli esuli di questo esercito degli Israeliti occuperanno Canaan fino a Sarèfta e gli esuli di Gerusalemme, che sono in Sefaràd, occuperanno le città del Negheb. 21 Saliranno vittoriosi sul monte Sion per governare il monte di Esaù e il regno sarà del Signore.

Commento

Capisco come i testi di questi profeti minori siano difficili, soprattutto perché usano categorie di pensiero che facciamo fatica a comprendere. Anche il genere letterario non è di facile comprensione e lettura. Noi vorremo pensare ad una sacra scrittura solo buona e bella. In realtà la scrittura sacra è ben più realista di noi quando afferma che bene e male sono presenti nell’uomo, nel mondo. Bene e male sono in continua lotta tra di loro, fino ad un giudizio finale, ultimo, che salverà un piccolo resto. Questa lotta tra bene e male è come narrata attraverso continue immagine, metafore, paragoni. Ha come simboli la città di Gerusalemme sul monte Sion luogo del ritorno del Signore e luogo del ritorno degli esiliati, appunto il piccolo resto. Chi resterà nella città Santa sarà Santo, chi oltrepasserà la grande tribolazione della violenza riceverà il premio. Nel nuovo testamento Gesù non cambia la prospettiva. Il Signore però regala agli uomini un nuovo orizzonte. Il simbolo di questa novità è la croce, il giudizio finale è la resurrezione, la città di Gerusalemme è la città della pace. Ecco la nuova prospettiva che supera, anzi porta a compimento la profezia, anche quella del nostro piccolo testo di Abdia. La nuova prospettiva si chiama Dio padre ricco di misericordia. Se non proviamo a leggere questi testi in questa prospettiva del nuovo testamento, rimaniamo come imprigionati dentro un terribile giudizio. Gesù allarga il cuore su uno sguardo di un giudizio di misericordia.

Preghiamo

Preghiamo ancora una volta per tutti gli insegnanti.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.  Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.  In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».  Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

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