Quello che sta succedendo in questi giorni nell’orto ha dell’incredibile. Tutto si sta svegliando. Tutto è in movimento. Qualcuno dice che è una stagione che arriva in anticipo, qualcuno dice che è la stagione giusta, altri che è già in ritardo. ma non è questo il problema del momento . Mi sembra invece che il magnifico problema che sto ammirando in questi giorni qui a Rosciano, in questa piccola porzione di terra, è il grande fermento della natura. Sono sicuro che, come tutti gli anni, non riusciremo a star dietro alla grande cavalcata che madre terra sta iniziando a fare. io sono come un povero asino e non riesco a star dietro a questa rincorsa magnifica di un puledro di razza. Mi guardo in giro e non so bene su che cosa fermare la mia attenzione. Tutto merita attenzione. Poi, mentre sto sistemando dei pali per la recinzione, mi accorgo di alcune violette. Mi guardo in giro nel prato e ne trovo delle altre. Ce ne sono alcune viola ( e di che colore possono essere le violette se non viola?) poi ne vedo alcune bianche le guardo meglio e alla fine anche il Renzo mi dice che sono viole bianche. Mi attardo con i miei pali per la recinzione e Mounir mi chiede che cosa sto facendo. E io dico: sto guardando le violette. E lui se ne va carico anche dei mie pali per la recinzione. Sicuramente un po’ perplesso. Non è che ho preso una scusa per non portare i pali, volevo solo stare lì un attimo con le violette. Poi ne vedo delle altre, questa volta sotto la pianta di cachi. E qui non posso non fare a meno di iniziare a sognare un po’. Violetta sei un po’ vanitosa. Cacci fuori i tuoi petali viola, e in mezzo alla prima erba fresca e non posso fare a meno di notarli. Lo fai apposta per farti vedere, per farti ammirare da noi umani. Tanto è vero che noi diciamo, ma che belle che sono le violette!! E la violetta quando arriva questo complimento allarga i suoi petali e dice, visto che sono proprio la più bella lì in mezzo al prato. Come noi uomini che cerchiamo la nostra dose di complimenti quotidiani. ieri, per prendermi la mia dose quotidiana di complimenti come la mia violetta sotto il caco, ho fatto la solita domanda: era buono il sugo, questa volta fatto con le lenticchie. Siccome non era giornata, nessuno ha risposto ed io non ho avuto la mia dose quotidiana di complimenti. Ma quella violetta sotto la pianta di cachi mi ha fatto pensare anche ad un’altra cosa. mi sono detto: meno male che c’è la pianta di cachi che protegge la mia violetta dal sole e dal caldo. È così vanitosa, ma è anche così fragile, che se non trova una pianta che la protegge un po’, secca subito. Guardo i miei ragazzi sono come violette vanitose e fragili. Ogni tanti in cascina arrivano i grandi lavoratori e miei ragazzi finisco come in un angolo. Allora vado vicino a loro e mi fermo con loro, lavoro con loro. Chi li protegge di fronte alla grande macchina della produzione? chi li incoraggia quando tutti siamo presi dai grandi lavori? in quei giorni sono un pò dimenticati. d allora io sto con loro. Sogno di poterli proteggere sempre. Lo so che non si dice, ma quei ragazzi sono i miei e se loro sono violette fragili e vanitosi io voglio essere la pianta che protegge dal sole troppo forte
Mi ricordi un ‘altro commento: la grandezza delle piccole cose.. La bellezza delle cose umili… Fermarsi a queste piccole cose è respiro e ricordo del cuore al Creatore e allora non sono così piccole perché ci riportano alla concretezzadel del nostro vivere e tante cose le impariamo dalla natura ,anche attraverso di essa il Signore ci parla. Ritrovare il sapere e il sapore delle cose essenziali : come proteggere chi ci è affidato, la cura, lo stare accanto… Grazie don Sandro!