qoelet 1,1:
Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme.
Commento
Continuo la mia povera introduzione al libro del qoelet. In questo versetto iniziale ci sono almeno altre due indicazioni che meritano di essere commentate e che ci aiutano ad inquadrare il nostro libro. A motivo di questa introduzione la tradizione ha pensato di attribuire a Salomone il testo. In effetti lo possiamo supporre: figlio di Davide, re di Gerusalemme. Tutto corrisponde alla perfezione. Siamo però di fronte non ad un problema storico, ma teologico. Cioè attribuendo il libro a Salomone lo si vuole caricare di una grande autorevolezza: Salomone è stato il più potente re di Israele, il più saggio, il più giusto. Dire che il libro di qoelet è stato scritto da Salomone non vuole dire altro che dichiarare tutta la forza e la sapienza del libro. Ciò che emerge dal libro è il profilo di una profonda individualità critica che esprime con acutezza e indipendenza il proprio giudizio, come un re che si può permettere di dire quel che vuole. Nessun libro biblico è così intensamente personale sia dal punto di vista del contenuto che dello stile. «Io Qoèlet» viene ripetuto frequentemente e introduce spesso un discorso condotto a partire dalla propria esperienza personale. Vi è un’espressione che ritorna frequentemente: io qoelet ho visto. L’autore narra la sua esperienza personale, la sua vicenda in relazione a quanto ha visto. Non è una visione profetica, ma il raggiungimento della sapienza dopo una ricerca accurata. Tanto è vero che in alcuni casi l’autore conclude scrivendo: ho trovato, altre volte non ho trovato.
Preghiamo
Preghiamo per don Claudio che lascia la Caritas di Bergamo e per don Roberto che diventa il nuovo direttore.
La saggezza e la gratitudine accompagni don Claudio che lascia la Caritas di Bergamo ( a cui anch’io devo molto ) e accompagni don Roberto nuovo direttore ..Preghiamo per loro ..Prego per mia nipote Rosi per il suo 17 ° compleanno
Finito di scrivere il commento si è cancellato. Pazienza. Una preghiera per il Brasile. Oggi la Conferenza nazionale dei vescovi ha indetto un giorno di preghiera e digiuno in vista delle elezioni politiche di ottobre. Siamo nella confusione totale. L’ex presidente Lula si è ricandidato pur essendo in carcere. Un candidato oggi è stato accoltellato durante la campagna elettorale. Che Dio abbi pietà di noi. Prego per Don Claudio e suo successore.
Prego per tutti questi uomini e donne che fanno oggi le nostre storie personali e nazionali. E per questi sacerdoti posti in ruoli di grande responsabilità.