venerdì 6 settembre

di | 5 Settembre 2024

rom 8, 1-8

1 Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. 2 Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3 Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, 4 perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito. 5 Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. 6 Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. 7 Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero. 8 Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio.

Commento

 Apriamo il capitolo 8 di questa lettera complessa, ma affascinante. Ritengo che la parola di Dio va presa e letta e amata anche nelle parti più difficili, altrimenti siamo noi che scegliamo quello che ci piace e ci interessa. Un detto rabbino dice che non siamo noi ad interpretare la scrittura ma è la scrittura che interpreta la nostra vita, che spiega la nostra vita. Al quadro fosco del capitolo settimo fa riscontro la chiarezza della situazione in cui l’uomo viene a trovarsi “in Cristo Gesù” e sotto l’influsso dello Spirito: “Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Questi primi  versetti sono una specie di sintesi di tutto il pensiero che sarà sviluppato in questo capitolo. Paolo sta traendo delle conclusioni da tutto il ragionamento fatto a partire dal capitolo quinto. La prima conclusione è che “quelli che sono in Cristo Gesù” non possono più temere alcun tipo di condanna. Affermazione carica di serenità e di speranza. È la seconda conclusione, che chiarisce e completa la precedente. Paolo afferma che è Cristo stesso, mandato dal Padre, a “imparentarsi con noi”, a prendere su di sé “questa nostra carne”, con tutto quello che il suo essere fragile e debole comporta.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i migranti

2 pensieri su “venerdì 6 settembre

  1. sr Alida Pirola

    Prende su di di sé ciò che più debole in me, per ciascuno è così e lo avvolge del suo amore del suo sguardo… Di cuore oggi il mio grazie, per l’anniversario di professione religiosa, per la sua fedeltà, chiedo di vivere secondo il suo Spirito, di tenere presente il suo sguardo che avvolge, per ricominciare sempre il cammino rinnovando quel si.Mentre mi unisco alla preghiera per tutti i migranti vi chiedo la carità di una preghiera per me, grazie.

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  2. Elena

    Una salvezza vera, una salvezza completa, una salvezza che nasce da un’incarnazione. Dio fatto uomo, capace di unificare ciò che è umano nel divino… Speranza e desiderio di unità col Signore ridanno significato ad ogni nostra scelta, ad ogni nostro agito. E ci permettono di guardare oltre ogni morte…
    Una preghiera per i migranti, uomini, donne e ragazzi in cerca di una vita dignitosa.

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