Ezechiele 3, 16-21
16 Dopo sette giorni, la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: 17 «Figlio d’uomo, io ti ho stabilito come sentinella per la casa d’Israele; quando tu udrai dalla mia bocca una parola, tu li avvertirai da parte mia. 18 Quando io dirò all’empio: “Certo morirai!” se tu non l’avverti, e non parli per avvertire quell’empio di abbandonare la sua via malvagia, e salvargli così la vita, quell’empio morirà per la sua iniquità; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. 19 Ma, se tu avverti l’empio, ed egli non si ritira dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morirà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso. 20 Quando un giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l’iniquità, se io gli pongo davanti una qualche occasione di caduta, egli morirà, perché tu non l’avrai avvertito; morirà per il suo peccato, e le cose giuste che avrà fatte non saranno più ricordate; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. 21 Però, se tu avverti quel giusto perché non pecchi, e non pecca, egli certamente vivrà, perché è stato avvertito, e tu avrai salvato te stesso».
Commento
Dopo la chiamata, dopo i 7 giorni di tristezza e di silenzio, il Signore ricomincia a parlare a Ezechiele. Teniamo presente che questo libro è fatto di simboli, di parole, di visioni, di gesti. Qui il Signore invita Ezechiele a diventare sentinella: figlio dell’uomo ti ho posto come sentinella per la casa di Israele. Come tanti altri profeti anche Ezechiele è chiamato a questo compito: quello di vegliare sul popolo. La parola ebraica che dice sentinella è shomer che vuol dire anche custode. La sentinella ha la responsabilità della custodia del suo popolo. Caino quando Dio chiese dove è tuo fratello si dichiarò non custode di Abele. La custodia, il shomer è la custodia della fraternità. Ecco perché Ezechiele è sentinella e custode. Il messaggio di Dio continua dicendo che, proprio perché Ezechiele è sentinella- custode, ogni sua parola detta è salvezza della custodia della fraternità, ogni parola non detta è mancanza di responsabilità verso l’uomo e la fraternità. Ezechiele non è sentinella perché deve vegliare sul nemico, ma perché attraverso la sua parola deve custodire il suo popolo e creare le condizioni della fraternità in un tempo di esilio e di paura
Preghiamo
Preghiamo per Claudio
Vegliare su un’ altra persona vuol dire prendersene cura. Quante le veglie sui figli, piccoli e grandi, sui genitori anziani, su persone prossime al grande viaggio, il ritorno al Padre. Vegliare, essere sentinella, vuol dire forse anche accompagnare, parlare, comunicare, stare attenti all’altro. Vuol dire cogliere il pericolo e darne l’allarme. Siamo tutti chiamati a questa responsabilità nei confronti di noi stessi e degli altri, credo. Dopo il silenzio di accoglienza e di meditazione, ora la vigilanza, la veglia, la cura, l’attenzione. Quanto sono attuali le situazioni presentate sul libro di Ezechiele…
Prego con voi per Claudio e per coloro che si affidano alla misericordia del Padre e alle cure dei fratelli e delle sorelle.
Custodire, vegliare… Accompagnare anche da lontano, qualcuno cui dire col pensiero è la preghiera che Gesù è un grande dono… A chi non si ricorda o non vuole il dono ricevuto…. Forse anche perché sono poco testimone, o manco di gioia nel viverlo.
Signore tu sai cosa c’è nel mio cuore perdonami. , e nel cuore di chi mi è caro, pensaci Tu, anche a Claudio.