venerdì 31 maggio

di | 30 Maggio 2024

Lc.1,36-59 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Commento

Per un giorno non ci soffermiamo sul vangelo di Marco, ma celebriamo la festa della visitazione di Maria alla cugina Elisabetta. È l’incontro tra due donne nelle quali la grazia di Dio ha fatto cose meravigliose e uniche. È un incontro semplice, che non ha bisogno di niente di speciale. Ci si incontra, ci si racconta e si narrano le grandi opere che Dio ha fatto in ciascuno di loro. È un incontro che dice la gioia per la bellezza dell’operato di Dio in quelle due donne che si sono fidate del Dio delle cose impossibili. Possiamo pensare al cristianesimo come ad una continua relazione, incontro, possibilità di narrare la grandezza di Dio e la bellezza della vita e magari anche in alcune circostanze le fatiche della vita. i cristiani vivono di incontri, di amicizia, di narrazione. Paragono l’esultanza di Elisabetta colei che è anziana, alla gioia che provano gli anziani ogni volta che sono visitati da qualcuno. Paragono la gioia di Maria alla gioia di tutte quelle giovani e giovani che riescono a realizzare un loro sogno. Questa festa ci sta bene perché vediamo una donna giovane partire di corsa per andare lontano là dove c’è la cugina Elisabetta che più anziana attende una visita di qualcuno. Ma non c’è soltanto questo aspetto. Chissà quante cose belle e meravigliose in quei 3 mesi, quelle donne si sono raccontate. Questa è la grazia di Dio che si diffonde attraverso l’esperienza di due donne.

Preghiamo

Preghiamo per tutte le donne.

2 pensieri su “venerdì 31 maggio

  1. Elena

    Le donne hanno molto da condividere. Condividono soprattutto la vita, le loro esperienze di madri, di donne, di spose, di persone attente alla vita in ogni sua forma, dalla preparazione del cibo alla cura per un ammalato o un anziano genitore. Le donne sono custodi silenziose delle vite degli altri, spesso non parlano, osservano e meditano e la condivisione con altre donne passa attraverso uno sguardo, un abbraccio, un fare le cose insieme. Le donne sono custodi di molti universi. Noi donne siamo custodi di pace e d’amore, di vita e speranza. Il Signore ama ogni donna, con il dono una generatività fisica e mentale che è meraviglia e gioia per chi riesce a coglierne la portata. E ogni donna ne riconosce il valore, perciò ne condivide la bellezza…
    Prego per tutte noi.

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  2. sr Alida

    La fiducia nel Signore realizza le relazioni più belle…. Gli incontri, i gesti, prendono un significato profondo… Si narrano fatiche e gioie del quotidiano, non ci si può sentire soli… Narrano le meraviglie che il Signore opera in ciascuno . Mi unisco di cuore alla preghiera per tutte le donne, e alle intenzioni che portiamo nel cuore.

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