venerdì 3 giugno

Gv 6, 34-40

Allora gli dissero: “Signore, dacci sempre questo pane”. Gesù rispose loro: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! ³⁶Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. ³⁷Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, ³⁸perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. ³⁹E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. ⁴⁰Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Commento

Vorrei soffermarmi un attimo su un versetto che fa sempre parte del discorso del pane al capitolo 6, ma che in qualche modo ci aiuta a fare chiarezza su che cosa è la volontà del padre. Abbiamo visto come al capitolo 4 del vangelo di Giovanni, Gesù dichiara che: “il mio cibo è fare la volontà del Padre” (cfr. Giovanni 4, 31-34)» . prendere il pane della vita vuol dire cibarsi della volontà del padre. Noi abbiamo inteso troppe volte la volontà di Dio come quell’idea spirituale per cui affido a Dio tutto quello che non so bene come risolvere. Oppure diciamo: impara a fare la volontà di Dio. È un’idea spirituale che non condivido e che non corrisponde a quanto ci dice il vangelo di oggi. Infatti il testo dice così: questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato e aggiunge anche, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. La volontà di Dio è che nessuno si perda, che nessuno venga abbandonato. La volontà di Dio è la pienezza della vita, la vita nuova della resurrezione. Mangiare il pane eucaristico è cibarsi della volontà di Dio che mi chiede di non abbandonare nulla e nessuno.

Preghiamo

Preghiamo per i nostri figli