venerdì 19 luglio

di | 18 Luglio 2024

Mc. 15,6-15

6 Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta. 7 Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio. 8 La folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli le concedeva. 9 Allora Pilato rispose loro: «Volete che vi rilasci il re dei Giudei?». 10 Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. 11 Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. 12 Pilato replicò: «Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». 13 Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». 14 Ma Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». 15 E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

Commento

Mi sembra di capire che Pilato non è troppo convinto della colpevolezza di Gesù, tanto è vero che gioca la carta di Barabba che era stato arrestato per insurrezione e che era stato indicato come il candidato per ottenere la grazia pasquale. Molto difficile che la folla potesse cambiare idea. Molto probabilmente era stata portata li dai sommi sacerdoti per chiedere la liberazione di Barabba e la crocefissione di Gesù. Teniamo conto anche del fatto che gli amici di Gesù erano tutti spariti e nessuno poteva stare dalla parte di Gesù. quindi possiamo dire con abbastanza certezza che la condanna di Gesù era fomentata dai sommi sacerdoti. Dal testo di Marco, Pilato non esce del tutto male, certo alla fine è lui che decide la condanna di Gesù; possiamo dire che Pilato, pur non vedendo una vera e propria colpevolezza di Gesù per motivi politici e di ordine pubblico lo condanna a morte. Il primo gesto della condanna a morte era per i romani la flagellazione. Qualcuno dei condannati a morte già dopo questa tortura non ne usciva vivo. Gesù resiste anche qui.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “venerdì 19 luglio

  1. Elena

    Spietati sono sempre i giochi politici. Spietate le decisioni prese a tavolino prima ed operate poi con tutti i mezzi sporchi a disposizione . Non è così anche oggi nelle nostre guerre private e personali, così come in quelle ampie e mondiali? Si studia la strategia migliore per condannare e fare fuori l’ipotetico nemico e si manipolano le persone affinché la condanna venga eseguita. Nel piccolo come nel grande. Pilato è un rappresentante politico non incisivo, mediocre nella sua tiepidezza. Non prende posizione , lascia che tutto avvenga, non esercita un’autorità, piuttosto la teme. Avrà fatto i suoi conti anche lui. Come tutti noi di fronte a scelte importanti. Responsabilità scaricate, siamo un po’ tutti Pilato?
    E l’uomo Gesù arriva fino in fondo, umiliato, flagellato, deriso. Condannato.
    Quanto amore Gesù, hai portato con Te su quella croce…

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  2. sr Alida

    Quanto dolore Gesù, quanto vergognosa sono io che di fronte alla vita ho paura di soffrire e morire. Imparare la sapienza della croce non è facile ma necessaria, per consolare chi soffre… Una rinnovata preghiera per la pace.

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