Lc 8,19-21
19E andarono da lui la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 20Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». 21Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
Commento
Sono pochi versetti ma carichi di grande significato. A chi cerca la scappatoia del voler vedere il Signore per credere, Gesù offre un’altra via. È la via se vogliamo più modesta e semplice dell’ascoltare e del fare la parola. A chi vive di rimpianti, a chi non crede perchè non vede il Signore, Egli regala una famiglia nuova. Quella che non nasce dal sangue, ma dalla frequentazione del Signore e della sua parola. A chi dichiara che ha avuto il privilegio di vedere il Signore, egli regala la via più impegnativa di un umile servizio alla parola che a volte rimane come muta. È Gesù la parola di Dio. Maria riceve qui a nuovo titolo il nome di Madre, giacché fin dall’inizio Luca ce l’ha presentata come la serva del Signore, che desidera che la sua parola sia fatta. Quanto ai fratelli, avranno un lungo percorso di fede, che avrà il suo punto nodale nell’esperienza del Signore risorto. Che significa divenire madre, fratello e sorella di Gesù? Vuole sicuramente dire rapporto di comunione, di relazione profonda. Vuol dire fare come lui, perfetto obbediente alla parola del Padre, venuto a darle compimento.
Preghiamo
Oggi è Sant Antonio abate preghiamo per la comunità di Berbenno visto che è il suo patrono.
Essere fratello-sorella e madre di Gesù ascoltando e facendo la sua parola vivere dentro di noi. Una parentela possibile per dono e per risposta amorosa. Preghiamo perché la Parola faccia di noi fratelli-sorelle-madri.
Ascoltando e accogliendo la Parola troviamo il nostro posto in questa nuova famiglia. Obbedienti alla Parola possiamo finalmente dire Padre Nostro. Preghiamo per la Cimunità di Berbenno.
Essere madre, fratello e sorella, comporta intimità e conoscenza, un lessico comune, un’educazione reciproca e condivisa. Molto lavoro, molta pazienza! Non è omologazione, ma rispetto delle reciproche alterità in seno ad una famiglia. Se Gesù mi chiede di fare parte della Sua famiglia, mi invita a condividere queste prossimità ed intimità, allora, come mi chiede di essere? Cosa mi chiede di vivere ogni giorno? Vengo da una famiglia numerosa, otto fratelli, dieci con mamma e papà. A volte, molte volte in realtà, che fatica….Eppure, quanta bellezza, quanta intimità, quanto esserci l’uno per gli altri, quanta condivisione di pianto e di riso….
Che Gesù, che chiama nel Suo nome, ci aiuti ad essere una bella famiglia, attenta e sensibile, pronta e disponibile ai bisogni di tutti! Ricordo mio marito Antonio nel giorno del suo onomastico, facevamo festa insieme e tenevamo accesa una candela, come facevano in Sardegna, sua terra natale. Ricordo nella preghiera la comunità di Berbenno.
Essere parenti di Gesù è un buon spunto per accrescere la fede in Lui e compierne la volontà questo richiede ancor più l’ascolto del cuore per divenire la grande famiglia ed essere una piccola gioiosa parte di Chiesa…prego con voi per chi porta il nome di Antonio ,come mio
cugino per il marito di Elena e per la comunità di Berbenno .