venerdì 13 dicembre

2 cor. 13, 1-4

1 Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni questione si deciderà sulla dichiarazione di due o tre testimoni. 2 L’ho detto prima e lo ripeto ora, allora presente per la seconda volta e ora assente, a tutti quelli che hanno peccato e a tutti gli altri: quando verrò di nuovo non perdonerò più, 3 dal momento che cercate una prova che Cristo parla in me, lui che non è debole, ma potente in mezzo a voi. 4 Infatti egli fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio. E anche noi che siamo deboli in lui, saremo vivi con lui per la potenza di Dio nei vostri riguardi.

Commento

Al termine della lettera in questo ultimo capitolo Paolo  annuncia che verrà a Corinto a sistemare le cose di persona e a ristabilire la comunità nella fraternità e anche nella fede unica nel Vangelo di Gesù. possiamo dire che tutte le altre parole che non sono legate al vangelo della grazia e di Gesù non hanno ragione di esistere. Paolo dichiara inoltre che la sua parola è autorevole e quindi i Corinti devono in qualche modo attenersi alle sue indicazioni. Non si tratta di parole autoritarie, ma di parole che nascono dall’amore che Paolo ha per le sue comunità compresa quella di Corinto.  Nell’attesa del suo arrivo a Corinto Paolo manda ai credenti alcune raccomandazioni. Si tratta di un piccolo programma di vita che può essere utile per i credenti di ogni tempo. Per esempio oggi ci dice che le dispute in qualche modo devono essere risolte di fronte a dei testimoni. Questo per attestare che le dispute è importante risolverle dentro un contesto corretto. Un dato interessante è anche legato al fatto che questo mettersi di fronte ai testimoni in qualche modo prevede non solo un tentativo di accordo ma anche una possibilità che non ci possa essere via di accordo. Paolo spera che tutto si possa risolvere al meglio per il bene della comunità stessa.

Preghiamo

Preghiamo per Davide