una nuova reciprocità

di | 5 Novembre 2024

Ed ecco la grande svolta. Un nuovo modo di intendere la reciprocità. Un cambio di scena totale, una nuova via di arrampicata, un colpo di genio unico. Le parole di Dio pronunciate da Osea al popolo sono così chiare che non chiedono altro di essere prese e amate: “Come potrei abbandonarti, Èfraim, come consegnarti ad altri, Israele? Come potrei trattarti al pari di Adma, ridurti allo stato di Seboìm? Il mio cuore si capovolge dentro di me, il mio intimo freme di compassione»  la nuova reciprocità è tutta in queste parole: Dio non riduce al niente il popolo che non lo ascolta. Dio freme di compassione e non abbandona. Eccola la nuova reciprocità: anche se tu figlio non mi ascolti io non ti abbandono, io ci sono perché fremo di compassione per te. Eravamo davvero convinti che Dio  non potesse fare altro che prendere atto della libertà di Efraim e quindi abbandonarlo alla stessa sorte di tante altre città. E invece no: su quella non-speranza,su quell’idea di una reciprocità che può diventare visto che non mi ascolti io ti abbandono, irrompe l’impensato, il verso delle cose viene piegato e inizia per Dio il tempo della fedeltà senza reciprocità – la nostra, la sua reciprocità. Fedeltà, una vicinanza, una compassione che non prevede necessariamente la reciproca risposta. Io  ci sono perché sento cura e compassione per te. È una nuova reciprocità, una reciprocità sbilanciata, è la reciprocità del padre misericordioso che attende e accoglie il figlio; è la reciprocità del pastore che cerca la pecora smarrita finche non la trova. Così risuonano le parole di Osea: Questa rinuncia alla reciprocità, non ancora conosciuta dagli uomini, ora diventa possibile per Dio: «Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Èfraim, perché sono Dio e non un uomo». ma non è ancora finita.

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