Cara acqua tu riempi la terra e noi ti prendiamo come nostra proprietà. Nel corpo umano raggiungi il 60% circa, sulla terra il 70% circa. Una bella percentuale non c’è che dire. Ma tu non riempi solo il corpo e la terra, tu riempi i libri di letteratura, i romanzi, i film, riempi la storia dell’uomo. Conosco un poco la parola sacra e ricordo solo alcuni dei fiumi citati nel testo sacro. la Bibbia si apre con le acque nella Genesi e si chiude, nell’ultimo capitolo dell’Apocalisse, con un fiume nella città. E poi i fiumi Pison, Tigri, Eufrate, Nilo, Giordano, quindi Yabbok, Noè con il diluvio, Abramo, Mosè e le acque del mare dei giunchi, il Battista al fiume Giordano, la donna samaritana, i pescatori del lago di Galilea, il Golgota, con l’ultima goccia d’acqua che esce dal corpo di Gesù. Nella parola sacra tu acqua sei Fiumi, pozzi, donne, sei la vita, Sempre e ovunque, soprattutto in quelle regioni semideserte del Medio Oriente. Sì, tu sei la vita. C’è un salmo che mi piace nella parola sacra e che canta proprio di te, cara acqua. Per la verità ce ne sono molti di salmi che parlano e cantano dell’acqua. Ma io oggi cito questo salmo, il num 42. Canta così questo salmo: Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? Le lacrime sono il mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: “Dov’è il tuo Dio?” una cerva assetata arriva alle sorgenti e si disseta e rivive grazie all’ acqua di quella sorgente. Quel salmista, forse esiliato a nord, nella regione dove nasce il Giordano, lontano da Gerusalemme e dal suo tempio, prese l’urlo animale più lancinante che aveva udito e lo fece diventare il canto della sua anima che cerca un Dio della giovinezza che non c’era più. Cara acqua io qui devo fare un grande cambiamento, di solito vengo da te, mi disseto, ti consumo e poi me ne vado. Non è così che si fa. La sete è la condizione originaria della vita spirituale adulta, perché anche se troviamo qualche sorgente lungo il cammino occorre subito levare la tenda, riprendere senza indugio la via, e rifare presto la stessa esperienza della sete-fede. Cara acqua Tu mi disseti, io non ti consumo, ma ti cerco per poi camminare ancora nella vita, per poi cercarti ancora, dissetarmi da te e poi ripartire.
Potessi ogni giorno nell’acqua rigenerarmi nel Suo amore.