Ne faccio tanti di tentativi nella mia vita che posso provare a fare anche questo. Certo non sarà un tentativo facile perché quello che voglio provare a scrivere è un argomento che non riguarda immediatamente l’orto o forse in qualche occasione ci potrà entrare. Sto riflettendo e vivendo un tempo di fatica e anche di sofferenza. Mai come quella provata da don Roberto, mai come quella di tante persone ammalate, oppure che soffrono ingiustizie, che non hanno casa, che non hanno niente. Quello si che è dolore vero. Diciamo che il mio è un dolore amplificato da una situazione surreale. E quindi alla fine questa fatica mi fa male, e mi impedisce di correre verso la pienezza della vita. Don Roberto con il suo dolore riusciva a camminare verso la pienezza della vita. Non so come faceva, ma lui ci riusciva. Da questa questione che mi sta prendendo la vita ho semplicemente pensato di mettere a fuoco alcune idee circa tali argomenti. Ma voglio andare oltre, voglio arrivare la dove il dolore mi ha spogliato di tante cose a cui ero attaccato e continua a farlo giorno dopo giorno. Si questa questione del dolore ne ha come messa in gioco un’altra: quella del perdere per guadagnare, quella del lasciare per ritrovare. Premesso che io non ho voglia di lasciare e di lasciar andare, preferisco tenere tutto attaccato a me. E premesso anche che però tale operazione quando riesco a metterla in atto mi riconduce al cuore della mia vita e della mia scelta di stare con il Signore. il dolore riduce tutto all’essenziale e riduce tutto a pura fiducia. Mi lascerò guidare da quel salmo 22 che qualcuno ha definito come il pentagramma su cui Gesù e il vangelo di Marco hanno narrato della passione. Agli uomini antichi per far tornare alla memoria il salmo in questione bastava il titolo e poi il resto scorreva nella memoria. Il titolo del salmo 22 è semplicemente: Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato. Urlo del salmista che ha composto la preghiera, ma urlo anche di Gesù che dal legno della croce, il massimo del dolore, alzò il suo grido: mio Dio, mio Dio perché i hai abbandonato? e vorrei partire proprio da qui,da un grido di dolore.