storie gratuite

Vado a cercare storie di gratuità in tanti luoghi e spazi della vita quotidiana e devo dire che ne trovo tanti e belli. Ma non mi metto a raccontare tutto questo. Forse il primo passaggio che mi interessa è la vita quotidiana, la vita accanto a me. Ci sono storie di vita quotidiana che hanno il sapore della gratuità e del dono? Ritengo di sì. Guardo uno dei ragazzi che girano da queste parti e si vede che oggi è in difficoltà. Guardo l’educatore e con uno di quei gesti che sanno di gratuità e di dono si ferma a parlare, ragionare. Sembra una perdita di tempo, ma è una perdita di tempo gratuita, tempo donato alla cura. Poi guardo con quanta attenzione i volontari cercano di darsi da fare per i lavori di natale, per l’orto, per tenere il più possibile in ordine la casa. Anche questo è gesto di gratuità e di dono, non solo perché sono volontari, ma perché sono gesti di attenzione e di cura belli. Guardo a chi manda avanti tutta l’amministrazione, il tavolo è disordinato, non per colpa sua, eppure passa il suo tempo con cura e passione per questa strana realtà. E posso fare mille esempi di quello che ogni giorno qui accade. Qui senza volerlo, senza cercare di mettere in evidenza che si fa tutto in maniera gratuita, si vivono storie di gratuità e di dono. Qui si applica in una piccola porzione di terra e di casa un’economia che sa di comunione e di socialità. È così vera questa cosa che alla fine la porta di casa che è sempre aperta lascia passare chi porta una torta, chi viene per chiedere se qui si possono fare progetti con le scuole, progetti per chi è in difficoltà. Qui la porta di casa è aperta  e lascia passare giovani che si incontrano per i loro progetti. Due note finali: mi dicono che in tanti fanno così. io rispondo meno male che sono in tanti che fanno così. e poi domando: ma lì tutto è programmato e gestito  in maniera professionale oppure c’è sempre di mezzo passione e cuore, dono e gratuità. E poi ancora non sono io, don Sandro, ma siamo noi che rendiamo economia di comunione questo posto. Magari potete raccontare anche voi le vostre storie di dono e di gratuità, di economia di comunione