questa idea della speranza mi prende anche se io faccio fatica a camminare nella speranza di questi tempi. Capisco che bisogna comunque alzarsi e camminare. Il vangelo dice in due occasioni: talita kum: dico a te fanciulla alzati e poi ancora Gesù all’amico Lazzaro: alzati e cammina. Un buon segnale di speranza. Il grande miracolo è proprio questo: lo dico a te alzati. Un buon invito a camminare con lo sguardo rivolto al sole. ma che fatica di questi tempi! Ma voglio prendere il discorso un po’ da lontano. Anche in questa occasione non dico niente di nuovo, ma prendo spunto da riflessioni altrui. S. Paolo parla di una speranza vana. Ma c’è un mito che mi prende e che posso guardare come una speranza vana. È quello del vaso di Pandora. Da quel vaso escono tutti i mali e sul fondo rimane la speranza che non se ne esce. La mente va a tutti i mali che sono usciti dal grande vaso di questo tempo e sul fondo diciamo che c’è una speranza, ma è speranza vana. Cosa è rimasto sul fondo del vaso della storia? è rimasta quella speranza che serve a chi ha il potere per dire stiamo uscendo dalla crisi, è la speranza vuota di chi promette la pace di questi tempi e intanto arma il mondo. C’è ancora un modo di declinare questa speranza vana e che tante volte rimane lì sul fondo del vaso di Pandora: quando si dice a qualcuno che non funiona dentro e attorno a noi, noi rispondiamo: andrà tutto bene. Speranza vuota che rimane sul fondo del vaso di Pandora perché non solo non mi dice come fare per andar bene, ma nemmeno si prende cura di me, di noi. Andrà tutto bene è il declinare la responsabilità nei confronti di tutto e di tutti. Una speranza declinata così è speranza vuota e nulla. Non è di questa di cui ho bisogno di questi tempi. La speranza declinata così è vuota e non aiuta a cambiare niente. Così ci stanno dicendo: il clima cambia: andrà tutto bene, basta negarla questa cosa e dire che andrà tutto bene. È speranza vuota. Meglio il Signore Gesù che mi dà una scossa: dico a te alzati.