Facciamo i conti con gli imprevisti e questi a volte ci fanno star male, altre volte li superiamo con tranquillità, altre volte non ne veniamo proprio a capo, in questo caso rimangono solo imprevisti e basta. Ci può essere una strada percorribile che aiuta di fronte agli imprevisti a trovare piccole soluzioni? ci può essere un modo per rendere meno sfiancante la gestione dell’imprevisto, soprattutto di quegli imprevisti che mettono in gioco anche le relazioni, soprattutto quando gli imprevisti delle relazioni sono legate alla fiducia che diventa sfiducia? Le soluzioni che in genere mi propongono sono due. Vivi l’attimo presente e non farti prendere dalla preoccupazione per il domani. facile a dirsi ma difficile da mettere in atto questo stratagemma quando mi sento preso dall’imprevisto al punto tale da non vedere altro che questo. seconda proposta: quando arriva l’imprevisto sposta l’attenzione su altro. ma come faccio a spostare l’attenzione su altro se poi l’imprevisto ritorna e devo ricominciare tutto da capo. Ma allora? Provo a spingere la riflessione un po’ oltre con la consapevolezza che nemmeno quanto sto per dire può essere risolutivo. Forse una modalità è quella che io chiamo essere segno di un amore fraterno, anzi oso dire di più: la radicalità di un amore fraterno. cosa voglio dire? Quando ci sono gli imprevisti in cooperativa tentiamo di risolvere non perché qualcuno diventa decisionista, ma perché proviamo a sederci e a risolvere insieme la questione. Non è sempre così, ma ci proviamo. Questa radicalità di comunione abbraccia ogni forma di impegno, di relazione, di progetto. Sederci e confrontarci è già un buon inizio. Sederci, confrontarci e decidere insieme è qualcosa di più ancora. L’imprevisto quando c’è una radicalità di comunione può diventare una forma di collaborazione, di servizio tra i fratelli e le sorelle con l’ascolto, la pazienza, la correzione, con relazioni intelligenti e umili. Io trovo che questa formula è più interessante che il semplice dire vivi l’attimo presente, che è già grande, ma se a questo aggiungo la radicalità delle comunione tra fratelli e sorelle allora l’imprevisto forse si può gestire.