servizio e altro

di | 14 Settembre 2024

Ci sono parole che conservano una loro forza e attualità, ma che per il modo con cui sono presentate alla fine diventano stanche e vuote. Non è la parola che è stanca, ma è il modo sempre uguale e ripetitivo che rende stanca la parola. È un modo che alla fine non produce più molto. È come un orto che si ripete all’infinito sempre allo stesso modo e alla fine non ne rimane più niente. È un orto stanco, sfinito per la sua ripetitività. In questo modo non si va molto lontano. E così è con le parole che narrano la spiritualità. Ci sono parole che sono importanti e belle in se, ma sono ripetitive, sempre allo stesso modo, sempre identiche nel loro procedere e incedere e alla fine stancano e le stesse parole si stancano. Ne prendo una di queste parole, servizio. Questa parola l’abbiamo messa a fondamento della fede, l’abbiamo messa a fondamento dell’agire cristiano, l’abbiamo messa dentro in tutti i segni e gesti della vita cristiana. Il servizio come forma della vita cristiana. Eppure, tranne qualche eccezione, a me sembra una delle parole stanche. Di quelle che rischiano di non avere più rilevanza. Non è che anche i gesti del servizio rischiano di essere ripetitivi e stanchi? Non credo che dobbiamo metterci a fare l’analisi di quali sono i bisogni e di conseguenza di costruire progetti e percorsi e attività che ridanno freschezza alla parola servizio. Io ritengo   che oggi conosciamo gli ambiti del servizio, basta solo agire in due direzioni. La prima è quella dell’agire il più possibile insieme, come comunità. La parola servizio non è più declinabile nell’esercizio personale e carismatico dell’atto del servizio. Io personalmente sono stanco dell’esercizi eroico di qualcuno che si sente bravo nell’atto del servizio. Oggi per dare freschezza a questa parola serve una comunità che cresce insieme e  che insieme si esercita nell’atto del servizio. La seconda questione è legata al fatto che questa parola è per me oggi stanca perché ha perso il coraggio della profezia, della denuncia dell’ingiustizia. Questa mi sembra una questione grandiosa. La parola servizio tornerà ad avere una sua freschezza quando la comunità intera non soltanto agirà nel servizio, ma sarà profezia di una giustizia nuova, la giustizia dei profeti che dicevano con coraggio che il male nasce da quella particolare condizione ingiusta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.