Rut 4,1-8
1 Booz dunque salì alla porta della città e lì si sedette. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale Booz aveva parlato. Booz lo chiamò: «Vieni a sederti qui, amico mio!». Quello si avvicinò e si sedette. 2 Poi Booz prese dieci degli anziani della città e disse loro: «Sedete qui». Quelli si sedettero. 3 Allora Booz disse a colui che aveva il diritto di riscatto: «Il campo che apparteneva al nostro fratello Elimèlec, lo mette in vendita Noemi, tornata dai campi di Moab. 4 Ho pensato bene di informartene e dirti: “Compralo davanti alle persone qui presenti e davanti agli anziani del mio popolo”. Se vuoi riscattarlo, riscattalo pure; ma se non lo riscatti, fammelo sapere. Infatti, oltre a te, nessun altro ha il diritto di riscatto, e io vengo dopo di te». Quegli rispose: «Lo riscatto io». 5 E Booz proseguì: «Quando acquisterai il campo da Noemi, tu dovrai acquistare anche Rut, la moabita, moglie del defunto, per mantenere il nome del defunto sulla sua eredità». 6 Allora colui che aveva il diritto di riscatto rispose: «Non posso esercitare il diritto di riscatto, altrimenti danneggerei la mia stessa eredità. Subentra tu nel mio diritto. Io non posso davvero esercitare questo diritto di riscatto». 7 Anticamente in Israele vigeva quest’usanza in relazione al diritto di riscatto o alla permuta: per convalidare un atto, uno si toglieva il sandalo e lo dava all’altro. Questa era la forma di autenticazione in Israele. 8 Allora colui che aveva il diritto di riscatto rispose a Booz: «Acquìstatelo tu». E si tolse il sandalo.
Commento
Questi versetti del nostro testo descrivono l’incontro e il dialogo tra Booz e l’anonimo primo avente diritto al riscatto delle sostanze di Achimelec e dei suoi figli e chiamato per la legge a prendere in sposa Rut la Moabita. Mi sembra che il ragionamento che possiamo fare è più o meno di questo tipo: all’anonimo personaggio va bene prendere il terreno, non la moglie. Il terreno infatti è fonte di guadagno, la moglie è persona che sta davanti al marito con tutta la sua dignità. Eppure quante volte l’amore per l’altro non riesce a svilupparsi nel sua massimo grado, perché sembra che non ci si guadagni niente. L’amore è dono reciproco e gratuito, non è il risultato di scelte economiche o di calcoli di interessi. Se tutto è misurato in termini economici non vale la pena di amare. In questo senso chi sceglie di mettere su famiglia nella logica del dono, fa ai nostri giorni un gesto rivoluzionario, perché amare in modo gratuito oggi è rivoluzione che cambia il mondo. Il gesto del “sandalo” è un gesto simbolico del tempo per dire che è ufficiale che ci si sposi. Ma c’è un altro piccolo particolare che voglio sottolineare: Booz lascia scegliere all’anonimo personaggio che cosa vuole fare. Non è solo questione di rispetto della legge, ma in questa decisione vi è come un gesto di fiducia che il lasciare all’altro la libertà di scelta, non è a scapito della mia scelta finale, anzi la mia scelta che viene dopo quella dell’ altro ha un grande valore. Tanto è vero che alla fine Booz si ritrova la terra e la persona amata. Il non pretendere, ma il renderci disponibili all’altro a volte apre strade meravigliose di possibilità per la nostra vita. L’impuntarsi di chiedere tutto e subito a volte non porta proprio a niente e addirittura a volte ci fa litigare.
Preghiamo
Preghiamo per Aldo della casa famiglia di Berbenno che oggi rientra nella sua famiglia. Un augurio a lui e un grazie a Diego e Patrizia, alla comunità di Berbenno e a tutti gli amici che si sono dati da fare per Aldo.
Dal vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Mi immagino la tensione che c’è nel cuore di Booz mentre dice al suo parente di scegliere se riscattare il terreno e Rut. Io credo che in cuor suo pregasse Dio perché l’altro scegliesse di non scegliere e di lasciar quindi a lui la bella Rut. E così avvenne. Certo, ha corso un rischio grosso, perché l’altro avrebbe potuto prendersi terreno e Rut. In fondo, l’onestà e la libertà di Booz lo ha premiato. Quante volte noi fingiamo di lasciar scegliere all’altro la parte che vuole, ma in cuor nostro speriamo che non scelga quella che piace a noi!!!
Preghiamo per Sr Agnese e Sr Stefania che domani, sabato, in Casa Madre delle Poverelle festeggiano il 25° di Vita consacrata. E non guasterebbe se qualche altra fanciulla si lasciasse sedurre dal Galantuomo che è Gesù e facesse la medesima scelta di vita.
Amore. Libertà di scelta. Gratuità. Rispetto per l’altro. Testimonianza. Fede. Desiderio. Speranza. Onestà. Correttezza. …. e quanto altro in questa storia che si dipana davanti a noi che leggiamo ogni giorno , non solo la PAROLA, ma anche la vita stessa? Mi sento di pregare perché questi grandi ed importanti valori trovino nutrimento nella vita di ciascuno.
Apprezzo il desiderio di Sì. Rita per nuove leve e mi unisco alla preghiera per le Sorelle in festa.
Un forte abbraccio ad Aldo e un grazie a Diego e Patrizia che porto nel cuore….
Elena
Come dice suor Rita, anche io a volte faccio scegliere gli altri, ma spero tanto che scelgano ciò che non piace a me. Non è proprio un gesto di valore e di fiducia. Dammi la grazia Signore di fidarmi di Te e degli altri perché so che questo aprira’ orizzonti ampi, ma non sempre ho la capacità di vedere così lontano. Prego per Aldo e ringrazio per Diego, Patrizia e per chi si mette a disposizione e spende un po’ di sé per questi ragazzi