Mc. 4,26-29
26 Diceva: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; 27 dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. 28 Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. 29 Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
Commento
La parabola è bellissima, di una semplicità estrema, ma di un’efficacia grandiosa. Vorrei farne un commento lungo e approfondito, ma mi limito a due aspetti. Il primo: qui vediamo espressa la grande legge della gratuità e dell’eccedenza della vita in termini di gratuità. Qui l’eccedenza e la gratuità non è quella che esce dal cuore, il bene che faccio agli altri, ma quella che entra come seme buono nel nostro cuore. È eccedenza di vita che riceviamo come dono: l’intelligenza ricevuta, gli amici, i talenti, la comunità, la vita e il dolore, eccedenza di vita e di dono ricevuto, come quel seme gettato nel cuore. Ma c’è una seconda riflessione che voglio provare anche solo ad abbozzare. Gesù nella sua vita ha sempre messo al centro i poveri, gli scartati. Una visione del merito è sempre molto pericolosa perché il merito arriva sempre a delegittimare lo scarto che non merita. Questa parabola e tutta la vita di Gesù è una lotta contro il merito e il demerito, dichiarando che successo e fallimento appartengono al medesimo dono di grazia e di eccedenza di gratuità. E allora se le cose stanno così tutti siamo accumunati dalla medesima sorte di uomini e donne che ricevono in dono eccedenza di vita e anche chi in apparenza non produce frutti può stare dentro un eccedenza di vita.
Preghiamo
Preghiamo per chi nel mondo si sente scarto
Anche la violetta sbocciata dal muro é un’eccedenza di grazia… Tutta la natura e un’eccedenza di grazia. Insieme a ciò che di bene ci è permesso di vivere è eccedenza di grazia…. A noi provare ad essere più grati di questi doni… Per chi sente scarto preghiamo.