Matteo 23,1-7
Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. 4Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, 7dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Commento
Questo è l’ultimo discorso di Gesù alla folla. È un discorso fatto dentro il tempio di Gerusalemme; si tratta di un discorso molto duro contro i farisei e gli scribi. In questo modo Gesù si presenta a tutti come il vero pastore di Israele, scribi e farisei sono invece dei pastori che dicono, ma che non si prendono cura del gregge. Gesù infatti non attacca la loro dottrina, la loro religiosità, contesta invece il fatto che questa dottrina è solo proclamata e non vissuta. Questo è il vero problema. Si è veri pastori del popolo di Dio quando si vive quanto si proclama. La religiosità dei farisei è fredda, vuota, esteriore. Allungare le frange, mettre i filatteri dove sono contenuti i passi della legge, sono gesti che praticavano i farisei, ma sono gesti esteriori. La parola è da conservare nel cuore. Il senso vero della parola è quello di amare tale parola, quello di vivere tale parola. Anche i titoli tipo Rabbì,, maestro non sono altro che titoli per essere ammirati dalla gente. L’unica parola che ha autorità sulla nostra vita è il vangelo, sapendo bene che il vangelo non può essere accomodato dalle nostre tradizioni e regole. Il vangelo rimane il vangelo per sempre.
Preghiamo
Preghiamo per Giorgio
Vangelo chiede gesti d’amore veri, senza ostentazione e false verità, a volte molto nascosti i gesti d’non hanno bisogno di apparenza. Pregando per Giorgio chiediamo anche di imparare l’amore giorno per giorno.
C’è chi si ferma alle parole, belle eppure vuote. C’è chi le parole le riempie di vita, difficile, vera, profonda. Credibili siano le nostre parole e le nostre vite. Ogni giorno.
Una preghiera per Giorgio e per le intenzioni che portiamo in cuore.