Ez. 16,35-43
Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore. 36Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudità scoperta nelle tue prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, 37ecco, io radunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amato insieme con coloro che hai odiato; li radunerò contro di te e ti metterò completamente nuda davanti a loro perché essi ti vedano tutta. 38Ti infliggerò la condanna delle donne che commettono adulterio e spargono sangue, e riverserò su di te furore e gelosia. 39Ti abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno i tuoi giacigli, demoliranno le tue alture. Ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. 40Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la spada. 41Incendieranno le tue case e sarà eseguita la sentenza contro di te sotto gli occhi di numerose donne. Ti farò smettere di prostituirti e non distribuirai più doni. 42Quando avrò sfogato il mio sdegno su di te, non sarò più geloso di te, mi calmerò e non mi adirerò più. 43Per il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all’ira con tutte queste cose, adesso io ti farò pagare per le tue azioni – oracolo del Signore Dio – e non aggiungerai altre scelleratezze a tutti gli altri tuoi abomini.
Commento
Abbiamo un testo complicatissimo. Non lo possiamo soltanto spiegare nella logica del castigo e della punizione per il fatto che Gerusalemme si è come venduta ai popoli vicini e di conseguenza viene punita e distrutta. Ritengo che c’è qualcosa di più impegnativo da sondare, da scandagliare. Le immagini che usa oggi il profeta sono impegnative e dure, ma forse ci stanno dicendo una cosa importante. Provo a dirlo così: nella logica del patto non esiste condizionamento, cioè Dio non si fa condizionare dall’uomo e sceglie di distruggerlo quando sbaglia. Nella logica del patto o dell’alleanza vi è come un mettere in gioco una domanda e una risposta. La domanda di Dio è: vuoi essere fedele a me? La risposta della città di Gerusalemme è l’incostanza del suo sì. Questa incostanza segna Dio che è liberissimo, ma insieme geloso, nel senso che ci tiene troppo a questo patto con la città di Gerusalemme. Con il nostro modo di agire possiamo far soffrire o gioire Dio. Dio sente il dolore di un popolo che tradisce il patto, come si sente ogni dolore per ogni tradimento. Sembra che a questo punto Dio, secondo la logica del merito distrugga tutto, ma vedremo che non ci sarà merito, ma perdono e vita nuova.
Preghiamo
Preghiamo ricordando la giornata della memoria.
Le parole di questo patto infranto sono durissime e dolorose. Non penso tanto ai fatti in sé quanto alle conseguenze. La rovina di un popolo, di una città ha cause profonde e radicate sempre nelle profondità della sua storia. La rovina di un’alleanza, il tradimento hanno conseguenze sempre dolorosissime e pietose per chi le vive, per chi le subisce. Dio non credo proprio subisca le nostre azioni, le nostre scelte scellerate a volte, drammatiche. Però ce ne lascia subire le conseguenze e forse vuole solo farci pensare alla responsabilità che abbiamo in ogni nostro gesto. Perché siamo noi a realizzare o meno il Suo regno. Prego in questo giorno della memoria e chiedo una preghiera per mia figlia Valeria nel giorno del suo compleanno.
Ci sarà perdono e vita nuova, non perdiamo mai questa speranza, preghiamo per il giorno della memoria, di cuore auguri e ricordo al Signore Valeria. Buon onomastico a chi porta il nome di Angela. Oggi S. Angela Merici.