6 giorno della novena di Natale – dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Commento
Da duemila anni questa preghiera è il saluto dei discepoli al tramonto del sole, un modo per rileggere la giornata alla luce della salvezza. E per chiudere il giorno nella gioia, non nella tristezza, per sottolineare, ogni giorno, ciò che di positivo abbiamo vissuto. La conosciamo bene, questa preghiera. Lo cantiamo coralmente, il Magnificat, alla fine della preghiera dei Vespri. Faremmo bene a riprenderlo in mano, a rileggerlo con lo stupore della prima volta. È un’adolescente che lo canta. Che intreccia salmi e citazioni, rimandi biblici e salvifici. Chi studia la Scrittura ci dice che, con ogni probabilità, quel canto è opera delle prime comunità cristiane che Luca riprende, attribuendolo a Maria; alcune copie del vangelo lo attribuiscono, invece, ad Elisabetta. Mi piace pensare, però, che sia il canto dell’intera Chiesa che riconosce l’opera di Dio. E nella Chiesa c’è anche Maria. Non so se Maria ha pronunciato precisamente queste parole. So per certo che le ha vissute. Dio ha realizzato la sua promessa, canta. Sempre la realizza. Senza scoraggiarsi, anche quando passano i secoli.
Preghiamo
Preghiamo per tutte le persone sole
Antifona per la preghiera
O Re delle genti e pietra angolare della Chiesa:
vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra.
Magnificare, rendere grande…Mi piace pensare che Dio rende grande ogni piccolo gesto di bene. Come il piccolo seme di vita che cresce nel grembo di Maria e in quello di Elisabetta, così la nostra piccola esistenza può generare vita, novità, bellezza, relazione….amore vero.
Come avviene nella vita di coppia: quando lo sposo e la sposa si incontrano e concepiscono un figlio, il grembo della sposa cresce e si può vedere e capire che qualcosa di bello e di grande è successo tra i due. Così nella vita di tutti noi che incontriamo il Signore in particolari momenti di preghiera, ascolto, intimità. Se questo incontro avviene, lo si vede – lo si dovrebbe vedere – dalla espansione del dono di noi. Il Natale sia anche per noi questo incontro che fa lievitare la nostra vita.
Nel Magnificat si richiama la misericordia del Signore, tutto è bello, e giusto, in virtù della misericordia di Dio per l’uomo, dell’amore che rende possibili tutte le cose! Voglio ricordare sempre questa presenza possibile e porente del Padre in ogni momento, in ogni evento, in ogni incontro, in ogni tempo…. Dio Padre, Misericordia, Amore, Giustizia, Potenza e Provvidenza….
Preghiamo per chi è solo e affaticato, preghiamo per chi ha bisogno e chiede misericordia!
Che bello vivere il quotidiano ,con la disposizione abituale dell’anima a benedire e magnificare il Signore…..accettazione ,abbandono fiducioso ….Così da incontrare il Signore e regalarlo agli altri Mentre chiedo al Signore questa grazia , prego con voi per le persone più sole ,una preghiera per Monica e Sara ..