
Sabato Santo – Lc. 23,50-56
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.
Commento
Per questa giornata e anche per i prossimi giorni vi lascio alcuni stralci di una lettera – appello che arriva dai cristiani di Palestina. Ecco alcuni brani di questa lettera: Anche questo è un momento buio per i palestinesi. Mentre ci avviciniamo alla Pasqua, un tempo di rinnovamento e resurrezione, noi cristiani palestinesi ci troviamo a un bivio, un momento che deciderà se la nostra presenza sulla terra dove Cristo è nato ed è stato crocifisso potrà continuare o sparirà dalla storia. Le minacce che pesano su di noi e su tutti i palestinesi (confisca delle terre, sfollamenti forzati, aggressioni fisiche e arresti violenti, uccisioni mirate, restrizioni dei nostri movimenti, strangolamento economico ed emarginazione politica) hanno raggiunto un punto critico…… I cristiani di Gaza, così come i loro vicini musulmani, continuano a subire sofferenze atroci durante questa guerra genocida, subendo uccisioni e mutilazioni e assistendo alla distruzione delle loro case, mentre persino i loro luoghi di culto, come la storica Chiesa di San Porfirio, sono stati bombardati e parzialmente distrutti. A tutto ciò va aggiunta la distruzione delle infrastrutture civili nella Striscia di Gaza, incluso il devastante attacco all’Ospedale Battista. E’ troppo pesante per sopportarlo! Il numero dei nostri fratelli e sorelle è diminuito a tal punto che il futuro del cristianesimo a Gaza è ora in grave pericolo, e tutto ci porta a temere che la comunità possa presto scomparire.
Preghiamo
Preghiamo per la Palestina
Di fronte a questo tratto lettera, non ho parole, ma solo preghiera per la Palestina. Signore allarga di più il mio cuore per aver più presente nel mio quotidiano felice queste terribili vicende. Grazie don Sandro.
….Nel giorno del silenzio, sentiamo ancor di più il silenzio di chi non ha voce.
Accogliamo il dolore dell’altro, proviamo a farcene carico.
Diamogli almeno voce.
Grazie don Sandro
Vendendo Gesù sulla croce noi sappiamo che malgrado il male di questo mondo, l’amore vince la morte. Può la morte di Gesù e di tanti innocenti fermare le armi ?
E qui mi fermo e non ho risposte se non una preghiera urlata in silenzio: Signore converti i nostri cuori, i cuori dei potenti, fa che proviamo lo sdegno e l’orrore per ciò che è stato fatto ed aiutaci a trasformare le lance in armi di pace. Si può aprire gli occhi e cambiare atteggiamento, siamo ancora in tempo!