sabato 1 giugno

di | 31 Maggio 2024

Mc. 9,30-37

30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà». 32 Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. 33 Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?». 34 Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. 35 Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti». 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: 37 «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Commento

È il secondo annuncio che Gesù fa della sua passione. Questa volta l’annuncio sembra cadere nel vuoto. I discepoli stanno facendo discorsi vecchi che non si addicono alla novità che Gesù porta che è quella del regno dei cieli. La novità di un mondo fraterno. La bibbia non ha paura a narrare la grandezza e la meschinità dell’uomo. Sa bene che in ciascuno di noi ci può stare uno slancio di bene e una fatica ad accogliere la proposta di Gesù. E così il vangelo di Marco è capace di narrare gli aspetti meno luminosi degli apostoli, come quella questione di chi è il più grande. Non dobbiamo avere paura di lasciarci prendere da questi pensieri. L’importante è invece saper trasformare questi pensieri in qualcosa di buono. Gesù aiuta i suoi discepoli a cambiare prospettiva mettendo al centro della situazione un bambino. Il Signore esce dalla logica primi e ultimi. Dove ai primi viene dato un merito, gli ultimi vengono consolati perché un giorno diventeranno i primi. La logica di Gesù è un’altra: siamo tutti uguali, tutti fratelli, non esistono i primi e gli ultimi. Ai discepoli che cercano di capire chi è il più grande Gesù risponde dicendo: siamo tutti uguali, tutti fratelli.

Preghiamo

Pregiamo per la pace

2 pensieri su “sabato 1 giugno

  1. Elena

    Siamo sempre alla ricerca di affermazione, in competizione per qualcosa. Gesù ribalta il nostro modo di vedere le cose fra noi: pone i più piccoli al centro e li abbraccia, evidenzia il servizio come ponte fra gli esseri umani e mette tutti nelle medesime condizioni di cura e rispetto. Una bella rivoluzione. Uomo scomodo, Gesù.
    Anche oggi è difficile accettarne le proposte, anche oggi, così rivoluzionario e anticonformista, Gesù resta scomodo per noi, ci riporta all’essenza della nostra umanità, senza infrastrutture.
    Preghiamo per la pace!

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  2. sr Alida

    Gesù ci riporta sempre a cosa è più importante nella vita….essere fratelli e sorelle è ciò che conta…. Se riusciamo umilmente a servire non è per noi non sono meriti, ma grazia. Il più grande è chi serve di più, la grandezza è la bellezza di divenire piccoli.. Aiutami aiutaci Signore. Preghiamo per la pace.

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