Noi rivendichiamo il diritto all’uguaglianza e lo rivendichiamo a molti livelli. Potrebbe essere anche che in un determinato tempo storico qualcuno che sempre stato al centro dell’attenzione si ritrova ai margini e chi è sempre stato ai margini si ritrova al centro dell’attenzione. Anche questa è una forma di diseguaglianza. E noi di questo rivendichiamo il diritto ad essere perlomeno considerati tutti allo stesso modo. Mi sembra interessante il discorso: diritto all’uguaglianza. Diritto di avere tutte le pari opportunità. Diritto di avere tutti lo stesso trattamento sociale, religioso, economico e via dicendo. E sappiamo bene come oggi questo tipo di uguaglianza non esiste sempre. Si tratta di capire su che cosa fondiamo tale diritto. Dal mio punto di vista non si tratta di fondare tale diritto su un principio, chiamiamolo giuridico, politico o di altro tipo, perché sono visioni parziali che in ogni caso creano sempre diseguaglianze. Io cerco un motivo buono per dichiarare e rivendicare il diritto all’ uguaglianza partendo da un altro punto di vista. Diciamo che è il punto di vista della parola sacra. Essa parte dalla costatazione che l’uomo non immediatamente propenso a costruire uguaglianza. La parola sacra partendo da un dato di realtà dichiara che le diversità creano non uguaglianza ma diseguaglianza. Mi sembra che l’esempio più grande che è messo come prova di questa dichiarazione è la storia di Caino e Abele che non sto ad approfondire, ma che dice che l’uguaglianza non esiste in natura. Due fratelli, nati fratelli, non sono stati capaci di diventare fratelli. La parola sacra non usa la parola uguaglianza, ma fratello e sorella. Il principio su cui la parola sacra fonda il diritto a rivendicare l’uguaglianza è quello della fraternità delle diversità. Non siamo fratelli, ma dobbiamo diventare fratelli. Se non ci fosse il principio di fraternità, la diseguaglianza sarebbe percepita in modo diverso. È l’essere fratelli, e quindi uguali e diversi a un tempo, che crea le premesse per il principio di uguaglianza. Se non fossimo prima legati da un rapporto di fraternità, non ci sarebbe nessuna ragione per pretendere l’uguaglianza, perché non ci sarebbe nessuna base morale per protestare per trattamenti diversi che la vita, la sorte ci riservano. Tutto nasce da qui: rivendico l’uguaglianza perché costruisco fraternità.
.. e l’umanità?? Uguaglianza perché esseri umani… la fratellanza è un passo in più che dovrebbe coinvolgere gli affetti…. (dovrebbe) ma almeno l’essere della stessa famiglia di esseri umani… ciao e buona giornata… grazie !!!
le tue riflessioni ci rendono più umani!!!!!