ritornare di Alessandro | 23 Gennaio 2024 0 commenti Esco ancora di casa, fumo la mia pipa, una di quelle che il walter all’Agro costruiva con passione e perizia, tanto da diventare mastro pipaio. Era bravo a fare un sacco di cose il Walter. Questa sera non si spegne la mia pipa. È perché io sono bravo a tenerla accesa. Guardo l’orizzonte nella speranza di vedere ancora un tramonto rosso fuoco. Ma non vedo granché. Ci sono nuvole che coprono l’orizzonte, si vedono dei pezzi di cielo, ma il sole rosso è proprio coperto. Ne avevo proprio bisogno di un bel tramonto di rosso fuoco questa sera. Mi dava speranza. Prima che diventi tutto buio tengo lo sguardo fisso su quel pezzo di cielo libero dalle nuvole, è di colore indefinito. Sembra bianco, poi grigio, poi un po’ azzurro, ma non si capisce bene di che colore è. Così è la mia vita in questi giorni: di colori poco definiti, azzurro cielo, bianco smorto o rosso tramonto. Non so bene come definire questi giorni. va tutto bene, tutto è nella norma. Come faccio a salmodiare quando il cuore è indefinito? Si può far diventare salmodia anche l’incompiutezza? Si può far cantare come musica che ha una sua armonia anche la malinconia? La parola sacra concede anche questo. Anzi richiede che tutta la gamma dei sentimenti possano diventare canto da innalzare al cielo, a Dio. Le parole mi vengono addosso e non le posso allontanare: nell’andare camminano piangendo e gettano il seme. Nel tornare vengono cantando e portano i raccolti. Ritorna Signore e noi ritorneremo. A volte vado piangendo, con la malinconia nel cuore e poi ritorno dall’esilio del cuore cantando. A volte vado come un esule in cerca di .. pianto un seme e aspetto un ritorno di primavera e allora il seme spunta. Come nell’orto: ora si va un po’ tristi, tutto è gelato, ma si ritorna portano il raccolto del giorno e si aspetta la primavera. Ora la terra e il mondo sembra andare piangendo e queste lacrime saranno seme di futuro e di vita nuova. Domani noi umani torneremo cantando non perché avremo vinto, ma perché il seme di lacrime piantato all’andata diventerà fiore bellissimo. Nell’ andare va e piange, nel ritornare viene cantando portando covoni. Ritorna Signore e noi ritorneremo.