Dopo le feste di Pasqua ripartiamo con le nostre attività. riparte anche un pezzo di scuola. Si incomincia a tagliare l’erba, Si portano tutte le traversine di legno per fare i percorsi in mezzo agli orti. Si ricomincia a pensare a cosa fare da mangiare e si ricominciano i soliti dialoghi a tavola. Sembra una ripartenza normale, nell’ordine delle cose quotidiane. niente di più. Ed invece è interessante verificare come anche nel quotidiano più normale si nasconde sempre una novità. Questa novità che cambia il quotidiano ieri e oggi si chiama freddo. I meteorologici parlano di coda dell’inverno prima dell’estate. Certo che questa coda l’inverno se la poteva evitare. Rischiano di gelare i germogli appena spuntati, rischiano di gelare i fiori sulle piante da frutto appena fiorite e di conseguenza rischiamo di non avere il primo miele. Come ripartenza dopo pasqua non è incoraggiante. E si che ho predicato, parlato, spronato alla speranza, alla vita nuova. Ed invece questa fredda ripartenza post pasquale mi fa un po’ paura. Qualcuno dirà vedrai che la natura è più forte di tutto il freddo e ripartirà. Intanto però fino a quando non verrà un po’ di caldo io sono un po’ preoccupato. Quando succedono queste cose in genere si dicono due frasi. La prima è portiamo pazienza. La seconda è vedrai che tutto si aggiusta. Non voglio neanche prendere in considerazione quella terza frase che è fai la volontà di Dio, perché non credo che la volontà di Dio ha tempo da perdere con il caldo e il freddo della madre terra. Comunque anche io quando sono a corto di idee e di consigli uso le stesse parole: porta pazienza, vedrai che si aggiusta. La prima mi sa tanto di rassegnazione, la seconda mi sa tanto di un ottimismo che non ha fondamento in qualcosa di solido. E allora che cosa fare e che cosa dire di fronte ad una ripartenza che mette addosso un po’ di preoccupazione? Penso che sono come chiamato ad assaporare tutta la mia preoccupazione, cioè sono chiamato a starci dentro. Stare dentro nelle paure e nelle preoccupazioni della vita non vuol dire portare pazienza, ma vuol dire abitarle. Vuol dire non lasciarsi andare in lamentele, in discorsi vuoti. Vuol dire tentare di capire il tempo che stiamo vivendo. non so se la conclusione è banale, ma oggi concludo così. Stare dentro in questa fredda ripartenza vuol dire che la madre terra è fatta così a volte è fredda fuori stagione altre volte è calda fuori stagione. Vuol dire riflettere su quanto gli uomini hanno contribuito a queste stranezze climatiche. Star dentro ogni mia preoccupazione vuol dire avere la chiara consapevolezza che la vita porta le sue preoccupazioni. vuol dire anche comprendere quanto l’uomo contribuisce a far innalzare o diminuire la paura di fronte alle preoccupazioni. Vuol dire vivere il tutto nella pace del cuore e nella comunione con l’umanità e con Dio.
Sembra così facile ricominciare e invece non ho ancora iniziato di nuovo e ho già finito e allora sulle labbra sempre abbi pietà di me Signore, per la mia poca fede… Eppure grande e bella questa possibilità di ogni nuovo giorno.. Una vita nuova sempre :grazie Signore. Grazie don