Oggi mi sono chiesto se l’orto, le api, la vita in qualche modo, possono ricominciare e ripartire dopo un tempo così incerto e così malandato per l’orto e le api. Non so bene che cosa ne uscirà di quest’orto quest’anno. So un po’ meglio delle api perché sono un po’ più prevedibili e vi garantisco che non siamo messi bene. Può la mia vita ripartire? Io credo di sì. Non è così prevedibile, ma è possibile. Prevedibile nel senso di capire come metteremo insieme tutti i pezzi. Ma ritengo che si possa fare. E lo si può fare a due condizioni. La prima è il grande passaggio dalla legge alla grazia. Al tutto è dono, al tutto è grazia. Solo grazia. Sono convinto che se riesco a fissare lo sguardo su questo tutto è grazia e dono ce la posso fare. Se mi soffermo su un esercizio sterile della legge, della regola, del dovere, da questa situazione non ne vengo più a capo. Se mi soffermo sul tutto è grazia, posso sperare di uscirne non vittorioso, ma rappacificato. Non mi interessa vincere la battaglia, ma uscirne rappacificato. Il secondo elemento è la misericordia. Prendo a prestito un pensiero di Simone Weil che mi sta accompagnando nelle letture di questi giorni. Sempre in “attesa di Dio” trovo scritto: “la misericordia di Dio si manifesta sia nella sventura come nella gioia… è proprio nella sventura che risplende la misericordia di Dio; nel profondo, nel centro della sua inconsolabile amarezza. E se si rimane in quel punto (di dolore e di sofferenza) senza cessare di amare, si finisce con il toccare qualcosa che non è più la sventura, che non è gioia, ma è l’essenza centrale, essenziale, pura, non sensibile comune alla gioia e alla sofferenza, l’amore di Dio.” Confido nel tutto è grazia e nella misericordia di Dio e degli uomini e in questo affidamento spero di farcela, anzi sono sicuro di farcela.
Entrare in quel flusso dove tutto è grazia credo sia il segreto, dove poco dipende da me ma molto dipende dallo Spirito Santo che , se sono docile, mi sostiene in quel flusso .
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La grazia é un dono, in certe situazioni non c’è altro che abbandonarsi alla circostanza sperando né venga qualcosa di bello, in altre é importante metterci la tenacia, imparare a seguire il flusso tra l’abbandono alla fiducia e la lotta per i propri obiettivi é importante, non solo per non sprecare inutili energie da canalizzare al meglio (e le energie più si cresce piu scarseggiano), ma per avere dei momenti di tregua per dedicarci a ciò che ci fa bene, a noi stessi e agli altri, a guardare il mondo e ricaricarci di bellezza.