rimescolamenti

di | 27 Luglio 2024

C’è chi pensa ad un orto dove tutto è preciso, ordinato, dove non c’è segno di erbacce. C’è chi invece pensa che si può e si deve mescolare tutto, ortaggi e erbacce. Come ogni cosa nella vita ci sono sempre almeno due teorie di segno opposto di fronte a qualsiasi scelta, a qualsiasi questione. Il nostro orto diciamo che quest’anno ha scelto la via del mescolamento non tanto per scelta di una particolare filosofia di pensiero circa il coltivare, quanto più per necessità, per il tempo che non basta mai, per le tante cose da fare. Ma rimane sempre quella specie di attesa di un tempo migliore. Mi diceva un amico che ha visto il suo orto invaso da erbacce di ogni tipo per cui non riusciva proprio a seguirne l’andamento per via delle troppe erbacce e non solo: quest’anno lascio, non mi interesso più dell’orto. lo lascio andare dove vuole lui. di fronte alla fatica e alla confusione si può prendere questa posizione: lascio andare tutto così alla deriva. Magari possiamo aggiungere: sperando che succeda qualcosa di buono o che qualcuno cambi la situazione. Questa è una soluzione alla confusione dell’orto e a volte della vita. io preferisco un’altra strada. La chiamo così: dialogare con la confusione e cercare a partire dalla confusione di risolvere il problema. Soluzione più impegnativa, ma secondo più proficua. Non è quella soluzione che lascia andare tutto alla deriva, ma che guarda la questione e prova ad affrontarla. Guardo l’orto dialogo con la confusione e cerco una soluzione. Dialogo con la mia vita confusa e cerco una soluzione. Quando si intraprende questo cammino di dialogo con la confusione e do una soluzione a partire da essa ci sono una serie di variabili che a volte complicano la questione. La prima è quella dell’avere il coraggio di scegliere qualcosa alla fine. La seconda è quella variabile che mi porta a dire: stiamo così non scegliamo niente. La terza è quella variabile che porta con sé la fretta di dover decidere e quindi si decide non dopo un vero dialogo con la confusione, ma partendo sempre e solo dalle mie convinzioni. È un’arte anche questa, quella di saper gestire la confusione di un orto e la confusione della vita. dimenticavo che esiste anche un’altra variabile, quella di un noi, di un confronto tra più persone

2 pensieri su “rimescolamenti

  1. marilena

    Bello il dialogo con la confusione. Non si lascia l’ultima parola a ciò che ci fa paura e se ne può parlare. Grazie

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  2. Giuliana e Enzo

    Anche il nostro orto e giardino sono in uno stato di confusione perché data la nostra età non abbiamo più la forza di seguire tutto.Abbandonarli è un po’ come abbandonare una parte di sé, e’ triste perché e’ la anticamera dell’ abbandono totale ,delle cose,degli affetti. Una speranza si apre e consiste nel trovare chi può condividere questa passione salutare creando orti e giardini condivisi con volontari che possano godere dei doni che la terra sa offrire.Come sarà possibile……Grazie Sandro per le belle sollecitazioni.

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