Può sembrare strana questa parola: ri-amare. Eppure un senso io credo possa averlo. Un prete anziano un giorno di tanti anni fa mi ha aiutato a riflettere sulla parola fedeltà. A volte i preti anziani e le persona anziane vanno ascoltate, non sempre, ma in generale portano una loro sapienza. Comunque il discorso sulla fedeltà era più o meno così. La fedeltà non è essere perfetti nella promessa data. Solo Dio è fedele per sempre alle promesse date. Noi uomini e donne siamo un po’ carenti in termini di fedeltà alla promessa data. Questo è il punto di partenza: l’impossibilità di saper mantenere tutte le promesse, di essere sempre e dovunque fedeli alla promessa data. E allora che cosa è la fedeltà diceva quel prete anziano. È la possibilità di ricominciare sempre la dove non siamo stati capaci di essere fedeli alla parola data. La fedeltà è l’ostinazione del ricominciare sempre la dove abbiamo sbagliato. Di inizio in inizio, con costanza. Non ho paura di sbagliare, questo fa parte di me. ho paura invece di trovarmi un giorno nella condizione di non avere più la volontà sufficiente per ricominciare la dove ho sbagliato. Ho paura di non essere in grado di accogliere la grazia che è garanzia per ripartire. Questa ipotesi è interessante. Ecco perché parlo di ri-amare. Questa parola indica la volontà del ricominciare la dove era venuta meno la promessa. E allora che cosa c’è di più bello di ricominciare ogni giorno in quell’avventura straordinaria, affascinante e complessa che è l’amare. Un ri-amare sempre, appunto
Non solo il prete anziano poteva dirtelo, ma la quotidianità delle coppie è famiglie ne sono una dimostrazione più che sufficiente. APRI GLI OCCHI E NON CRUGIOLARTI…