raggi sul mare

Oggi i raggi di luce che allungano le giornate d’inverno verso una nuova primavera sono dedicati a tutti coloro che in mare, in cielo, in terra per tutto il globo salvano vite umane migranti. Che siano le navi costiere che fanno il loro lavoro, che siano navi delle ong che raccolgono in mezzo al mare donne, bambini, uomini e poi per una legge assurda li mandano fino in cima all’Italia, che siano quelli delle rotte balcaniche, quelli di Ventimiglia, quelli  di ogni angolo del mondo, sono certamente tutti raggi di luce, in mezzo ad un mare dalle onde alte, su un barchino che non sta a galla e che affonda. Raggi di luce sono tutti coloro che li aspettano in riva al mare, chi li veste, chi li nutre, chi li accoglie. Raggi di luce in mezzo al buio inverno di leggi che puniscono, intercettano, bloccano e costruiscono muri. Raggi di luce che allungano le giornate, tutti coloro che nella notte delle nostre città girano per le vie e portano un po’ di cibo, di thè caldo, una coperta, una medicina. Raggi di luce sono tutti i pacchi di cibo che non viene buttato e ridonato contro il faraonico pranzo e cena e contro pranzo di natale, capodanno ed epifania. Raggi di luce che allungano le giornate verso la primavera. Raggi di luce sono tutti coloro che a Gaza, in Ukraina, in sud Sudan e in tutte le parti del mondo sfidano le bombe e portano un po’ di aiuto, non so se riescono a portare anche conforto visto che la disperazione è immensa, un po’ di aiuto si, ma quel piccolo aiuto, raggio di luce, è come una sfida vitale o mortale: chissà se riuscirò ad arrivare fino a quel malato da soccorre, forse una bomba sta per cadere, ma io ci vado ugualmente. Dovremmo fare l’elogio di tutti questi raggi di luce e non fare gli equilibristi delle parole per non dire mai niente. Un po’ di coraggio insomma, perché ogni gesto di coraggio è un raggio di luce. non èun gesto di orgoglio italiano, ma un raggio di luce di fraternità universale.