Devo dichiararlo: Fossati è uno dei cantautori che amo di più. Mi piacciono le sue canzoni. Mi entrano nella testa e nel cuore. E quindi mentre pensavo all’attesa, a quel quando la vita è attesa, mi è venuta in mente una sua canzone. Per la verità il collegamento è arrivato grazie alla volpe che gira da queste parti qui a Rosciano e che ogni tanto intravedo in maniera fuggevole e furba come solo sono le volpi: fuggevoli e furbe. Solo la volpe del piccolo principe si era come lasciata addomesticare, certo grazie ad un rito. Forse dovrei aprire un rito quotidiano per vedere se la volpe di Rosciano fuggevole e furba si ferma anche solo per salutare un attimo. Magari anche questa può diventare un’attesa. Ma torniamo alla canzone di Fossati. Si intitola proprio la volpe ed è contenuta in quel bellissimo cd dal titolo la pianta del tè.. eccone alcuni passaggi: “Che sarà quell’ombra in fondo al viale di casa mia…..sarà il cane che ritorna, ma il cane non è….. Che sarà quell’ombra sulla strada di casa mia… Sarà un amico che ha allungato la strada sarà…. Sarà un amico che è arrivato, ma un amico non è… Sarà la volpe quando viene l’inverno sarà ma la volpe non è… Sarà il mio amore che ha trovato la strada…. Come la volpe quando viene l’inverno sarà. A parte bellezza del testo e della musica che non riesco a farvi sentire è interessante questa idea di un’attesa identificata con quel: Sarà. Sarà un cane, un amico, una volpe, un’amore sul viale di casa. L’attesa di qualcuno o di qualcosa, l’attesa dalla mia casa che scruto se arriva qualcuno che vince la mia solitudine. Forse la mia casa è il mio cuore che attende un amico, una volpe. Esco, di casa scruto la strada e il prato fuori di casa mia cerco un qualcosa di familiare, di amico. Appunto anche solo una volpe, ma è già fuggita via. Cerco un amico, ma se ne va come un’ ombra. Cerco un amore e qui chissà se l’attesa è colmata da una presenza buona. Attendo non il senso della vita; attendo non un valore; attendo non un progetto. Quelle cose lì non mi mancano, le conosco tutte. Attendo una volpe, un amore, un amico. Così giorno dopo giorno attendo e spero nella sua venuta. A volte vi è come un compimento e la volpe passa per un attimo e il mio cuore si rallegra. Anche un amico passa per un attimo e il cuore anche per lui si rallegra. A volte anche un buon amore passa e rallegra. Ma sono attimi, rivelazioni che sembrano bagliori. Poi mi rimetto alla finestra del mio cuore e attendo il nuovo passaggio.
Bellissima la canzone “La volpe”…rende proprio il senso dell’attesa e anche il consumarsi dei giorni, delle stagioni, delle nostre solitudini. Ma ti fa anche intravvedere che qualcuno c’è, lì, in fondo alla via. Non si vede don chiarezza, pare un passeggero fuggevole, ma c’è e la sua presenza, anche se un po’ nascosta o poco chiara, è già reale e ti distoglie dal vuoto della solitudine. Indirizza il tuo sguardo, occupa il tuo tempo, spezza il vuoto e lo riempie di mistero e tensione, curiosità e desidero, attesa, fa battere il tuo cuore, finché non si svela…
La magia della vita è pensare che proprio ieri sfogliando il mio quaderno di canzoni ho incontrato “la volpe “ canzone che amo in modo particolare ho riprovato a suonarla e nonostante la difficoltà degli accordi ho provato una grande emozione…come un senso di ritrovare la strada grazie don Sandro
Non conosco la canzone ma andrò alla ricerca per ascoltarla.. Attendere una risposta, attendere una persona amica…. Attendere un tempo migliore…. Attendere una guarigione… Quante attese comporta il nostro vivere…. Signore rendici capaci di saper attendere anche un momento di incontro con Te magari fuggevole come la volpe.. Ma che colma il nostro cuore di speranza e di pace e rimane per sempre.
E a volte forse non siamo noi ad attendere… ma Qualcun altro che da sempre ci ha amati ed attesi ed allora la gioia è ancor più grande perché la pace che rimane dopo anche solo un incontro atteso e non disatteso permane e pervade il cuore. Scoprire presenza di Dio là dove meno la si attendeva o immaginava è una Grazia e un dono che pacifica l’esistenza e che non vien meno nemmeno quando quel dono non lo hai più dinnanzi, ma lo custodisci e conservi nel cuore.