Ecco la parola di oggi. Arriva precisa, diretta, non lascia scampo la prova. non posso fare finta che non esista. non arriva con serenità e dolcezza. ma arriva al cuore come un pugno e per un attimo rimani come stordito. Poi mi riprendo e cerco di capirci qualcosa. ma se la prova insiste mi rassegno per un attimo e lascio correre. Tanto so che si ripresenta. Con sfumature diverse ma è sempre la stessa prova. il primo lockdown è stata una prova dura, ma il secondo che è la stessa prova, ha una sfumatura diversa, un tono diverso, è un’altra cosa. E così mentre mi ero come adattato al primo, ora devo ricominciare da capo e la stanchezza fa capolino. Così è la prova, si trasforma, ma rimane sempre la stessa. In una famiglia la prova ci trasforma, ma la prova è sempre quella. Così a scuola la prova si trasforma continuamente, ma il tema di fondo è sempre quello. È questo trasformismo della prova che ci rende come incapaci di venire a capo della questione. Arriva, la affronto e passa; se fosse così tutto è semplice ed invece arriva, l’affronto, passa, ritorna la stessa prova vestita di un altro abito e non ci capisco più niente. Le prove quelle esterne al mio cuore le so affrontare, quelle che arrivano al profondo del cuore non so mai come gestirle, affrontarle. Se poi la prova sembra venire dall’altro, da chi mi è vicino, da chi mi è prossimo allora non ce la faccio proprio. Noi diciamo: da lui proprio non me l’aspettavo. La prova genera in me ansia e come conseguenza mi metto a fare mille cose, tutte disordinate, nel tentativo di superare la prova. e più tento di fare, più le cose si ingarbugliano. E così vado in affanno, e poi comincio a dare la colpa agli altri, e poi mi incolpo e alla fine mi rassegno e lascio che la prova prenda il sopravvento. ieri è bastata una telefonata per sentire che la prova mi afferrava. E quindi il tentativo che sto facendo è quello di fare in modo che la prova non prenda il sopravvento. Non so se riuscirò ma ci voglio provare con tutto me stesso. di fronte a quella telefonata so di aver fatto le cose bene e quindi questo mi lascia tranquillo, non mi sto agitando provando a fare mille cose. Attendo e nel tempo dell’attesa cerco di darmi da fare. ci voglio provare. Questa volta la prova non deve vincere.
Concordo che la base della prova è sempre quella ma si trasforma è importante non lasciarsi sopraffare e dirmi quella di prima è un aiuto per superare questa, penso che così divento più umile e più saggia….