Vado a concludere queste brevi riflessioni sul presepio e sui suoi personaggi e non ultimo i suoi dintorni. Il presepio di don Bracchi è quello che vedete qui. Quello che lui costruisce alla casa del giovane. Non faccio l’elogio di don Bracchi, non ne ha bisogno, dico solo che lui appartiene a quella categoria che io definisco come la santità della povera gente. Povero don Bracchi lo è, ma in quella sua povertà sa essere santo. E questo basta per definire chi è don Bracchi, il santo che condivide la vita della povera gente. Questo presepio segna la conclusione delle mie riflessioni natalizie. È un presepio che narra la santità della
povera gente. C’era in giro un libro che si intitolava proprio così: la santità della povera gente, l’avevo letto tanti anni fa. Gli autori erano due Ernesto Balducci e Carlo Carretto. Amavo i loro libri, amavo le loro storie, la loro vita, mi dava proprio l’idea di una santità vera perché povera. C’era anche un altro libro che avevo letto e che si intitolava: la santità della gente comune era di Madeleine Delbrel. Questi testi, ma soprattutto questo presepio mi fanno pensare a questo: è come vedere la santità della gente comune, la santità della mamma, del papà, dell’insegnante e dell’operaio, del povero e dell’educatore, del malato e del medico o dell’infermiere, di tutta la gente comune. vedo questa santità nella loro pazienza, nella loro umiltà. Sono coloro che faticano ogni giorno per il pane quotidiano, per la loro famiglia. Sono coloro che accettano il rischio e il pericolo per mandare avanti in maniera onesta la casa, la comunità, lo stato, la chiesa. Questi santi comuni non si mettono mai in mostra, ci sono solo nel presepio del don Bracchi. Forse è la santità di chi vive accanto a noi e manda avanti la vita, la speranza, manda avanti l’amore di Dio. È questa povera gente, gente comune che manda avanti il mondo, gli altri, i ricchi ci guadagnano sopra, mandano avanti il mondo per profitto personale. La santità della povera gente manda avanti il mondo a colpi di condivisione, manda avanti il mondo non per i tanti mezzi di cui dispone, ma per la disponibilità a credere nella grazia e nel dono. I nostri anziani parlavano di provvidenza. Ecco il presepio di don Bracchi è uel presepio che manda avanti il mondo per provvidenza.