Ci vuole tanta pazienza nella vita. ci vuole altrettanta pazienza a tagliare rovi e potare rami e piante. Come ci vuole tanta pazienza per attendere un amico che non arriva. Come vorrei sistemare tutto e subito, come vorrei vedere i frutti del nostro lavoro subito, immediatamente, senza attesa. Come vorrebbe una madre, un padre vedere subito la maturità del figlio. E come attende con ansia un prete la sua comunità alla prova della fede, alla certezza della fede. Ed invece per tagliare rovi e piante ci vuole pazienza e costanza. Per l’orto ci vuole attesa e acqua fresca. Ci vuole pazienza. Non è forse la pazienza l’arte di patire nell’attesa di un evento nuovo che cambia il mondo, la vita, la mia vita? patire nell’attesa; sono due parole bellissime, due parole che dicono la saggezza dell’uomo. Attesa non è il tutto e subito, la fretta di fare tutto. Pazienza è lo stare nella speranza che l’attesa sarà colmata. Ma lo stare nella speranza richiede patimento, richiede coraggio, richiede affidamento costante. La virtù che meglio riassume queste due parole attesa e pazienza è la parola fortezza. Leggo con curiosità,, ma anche con un tono di sorpresa che la virtù della fortezza nella bibbia appartiene soprattutto alle donne. La fortezza che permette di stare nell’attesa e nella pazienza è quella virtù che ci accompagna e ci sostiene nel cammino della nostra ricerca: cammino che non è qualche cosa di accessorio, qualche cosa di facoltativo, ma che è lo scopo e il senso della nostra intera esistenza; cammino senza il quale noi non possiamo realizzare la pienezza della nostra vita Un uomo (o una donna) sprovvisto di fortezza è, dunque, come una pianta senza virtù generativa: qualche cosa di sterile, di inutile – per quanto possieda una bella apparenza – non saprà mai attendere e vivere di pazienza. La fortezza porta con sé un altro elemento che ci permette di stare nell’attesa e nella pazienza; questo elemento è il coraggio. Ci vuole coraggio non solo per scegliere, ma più ancora per stare e pazientare nella scelta. Certo che la pazienza del taglio di rami e rovi ci ha come fatto passeggiare tra attesa, fortezza e coraggio.