Mi accorgo che ogni parola detta può diventare segno di luce o di tenebra. Non si può negare questo tipo di effetto che le parole provocano: o luce o tenebra. Forse ci può essere anche una parola indifferente, che provoca indifferenza, ma forse l’indifferenza non è un po’ tenebra? È come la voce di un uragano che quando arriva distrugge tutto, la sua voce è voce di tenebra. Invece quando arriva quella pioggia leggera e sottile capisco che è voce di luce perché fa bene all’orto e non solo. È come i cavalli che sono arrivati in questi giorni: se ne staranno qui qualche giorno e poi se ne andranno da un’altra parte. Se stanno dentro il loro recinto è come una voce di luce, se saltano il recinto e se ne vanno a spasso per l’orto diventano voce di tenebra. Così sono le mie parole. Quando le pronuncio con forza, dure, a volte anche incomprensibili a tutti sono come voce di tenebra. Quando le pronuncio con delicatezza, con semplicità e in verità sono parole di luce. Un aero che sfreccia nel cielo è getta bombe a caso ha un linguaggio di tenebre. Così un cannone, un fucile, è sempre un linguaggio di tenebre. Mi sono posto una domanda: ma le grida di dolore delle madri, dei bimbi, dei padri che vedono cadere le parole di tenebre delle bombe sulle loro case, cosa sono quelle parole? parole di tenebre o parole di luce? Il grido di dolore che cosa è? parola di tenebra o di luce. Sicuramente è grido di dolore e quindi parole di tenebra, ma si può intravedere in questo grido di dolore una parole di luce? Forse il grido di dolore di un bambino è già un invocazione della luce nuova, di una parola nuova, una parola di luce? Difficile la risposta, perché è la risposta al tema del dolore.
Bellissima riflessione don complimenti e buona giornata
Penso che il grido di dolore di una madre pur essendo un grido di tenebra giungendo all’Altissimo non sia vano, venga ascoltato e trasformato in luce. Grazie don Sandro per queste riflessioni che ci inducono a riflettere.