parole al vento

di | 18 Novembre 2023

Ecoterroristi che meritano pene quasi infinite. Giovani incapaci di costruire un futuro e allora ci penso io per voi. Giovani che hanno perso il senso del sacro, della tradizione e allora va tutto allo sfascio. A me sembrano tante parole buttate al vento, parole di luoghi comuni, che finiscono nel tradizionale: un tempo si che andava tutto meglio. Tutto aveva un ordine, una disciplina, una precisione. Su questo magari posso essere anche d’accordo, ma ad una condizione. Se è vero che il passato con le sue scelte, con le sue azioni, con il suo modo di vivere e di pensare, prepara il futuro, debbo dire che il risultato di scelte passate è il tempo presente. Che capacità di sognare un futuro abbiamo avuto negli anni passati? Torno a ripetere. Avevamo in mente un correre, un fare, un produrre e un consumare, non molto di più. chi ha provato a sognare nel passato altri percorsi possibili da consegnare ai nostri giovani si è come trovato dentro un cammino impervio e a volte economicamente perdente, con il rischio alla fine di perdere di vista il sogno iniziale e di consegnare tutto nelle mani del capitale, del produrre e del fare. Ed ora tutto questo ci presenta il conto, anzi presenta il conto ai giovani. Non chiamiamoli ecoterroristi e altro di simile. Sono pochi che ci dicono che qualcosa non va. Sono pochi e penso che dovrebbero essere ascoltati. Sediamoci ad un tavolo e parliamo. La chiesa, almeno una parte di chiesa, qui ha fatto una gran bella cosa: grazie all’invenzione dell’economia di Francesco si ascolta e si dà voce anche e soprattutto ai giovani. Da altre parti non si fa altro che aumentare le pene per ogni cosa che i giovani fanno. Ascoltiamoli e vediamo se hanno qualcosa da dire e da fare. Non facciamo la retorica dello spazio ai giovani e poi faccio tutto come dico io, vecchietto e bumer

2 pensieri su “parole al vento

  1. Miriam

    Come prima anche ora i giovani diventano “il capro espiatorio” dei mali della società…non è cambiato niente! Ciò che non si ritiene buono ora ( colpevolizzando i giovani) non è altro che un “modo operandi” vecchio e cieco. Altro che aiutare a costruire un nuovo futuro se si pensa come nel passato. Siamo consapevoli che distruggiamo il nostro futuro ( e del pianeta)? E questo atteggiamento negativo purtroppo è generalizzato. Bisogna rieducare “i vecchi ” prima dei giovani.

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  2. Sabrina

    Mitico Don, io dai miei figli credo che spesso é più quello che impari che quello che insegno, ma non per mancanza di volontà nell”educare, ma perché capisco la forza intrinseca dei bambini e ragazzi, se sono chiusi é per preservarsi, se sono aperti e dialoganti perché hanno tanto da dare oltre che apprendere.
    Spero tanto di non diventare una vecchia ottusa o boomer, come dici tu, pensando che il meglio era solo ieri. Il meglio é oggi e domani e anche se non lo fosse ci dobbiamo impegnare perché lo sia, il futuro é loro e non dovremmo essere noi a sceglierlo, ma solo essere accanto qualora servisse il nostro appoggio.

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