A forza di stare a pensare a questa questione del senso alla fine sono arrivato a questa raccolta poetica di Turoldo dal titolo o sensi miei. Non c’è un motivo per cui sono arrivato qui. Forse sono i fatti di questi giorni che mi hanno condotto qui. Sta di fatto che ci sono arrivato. Nel frattempo fuori di casa ci stava una bellissima volpe che ovviamente il gatto faraone ha fatto correre via. Lui è tornato tranquillo, speriamo che anche per la volpe tutto è tranquillo. Ma veniamo ai sensi miei. Una raccolta di poesie che avevo letto tanto tempo fa. Il fatto che non so perché sono arrivato qui a questi sensi miei, questo non vuol dire che non ci sia qualcosa di intrigante in questa raccolta di poesie che in qualche modo mi affascina. Perché il soffrire umano dei bambini? E con un Dio ben lontano da ogni risposta. E allora versi come i seguenti sono li a dichiarare questo intrigo di fede e di grido, di fede e di mistero. Eccoli i versi di Turoldo in questione: Dio e il Nulla – se pure l’uno dall’altro si dissocia…/ Tu non puoi non essere/ Tu devi essere,/ pure se il Nulla è il tuo oceano»…. E poi ancora: «E Tu, Tu, o Assente, mia lontanissima sponda… Mio Dio assente lontano… Ma Lui, Lui sempre lontano, invisibile… La tua assenza ci desola… All’incontro cercato nessuno giunge… Notte fonda, notte oscura ci fascia – nera sindone – se tu non accendi il tuo lume, Signore!… Ma tu, Signore, sei bianca statua di marmo nella notte… Un Dio che pena nel cuore dell’uomo…». Mi domando se i sensi possono fare questa esperienza di un incontro, di una spiegazione del perché del dolore innocente; mi domando se è possibile rispondere con un sì affermativo, chiaro, evidente. O sensi miei potete dare una risposta a chi cerca con fede una risposta al dolore innocente? Ed ecco la risposta a questa domanda che nasce dal cuore. è sempre Turoldo che mi mette sulla strada di una possibile risposta al perché del dolore innocente. Ecco ancora i suoi versi: «Fratello ateo, nobilmente pensoso, alla ricerca di un Dio che io non so darti, attraversiamo insieme il deserto. Di deserto in deserto andiamo oltre la foresta delle fedi, liberi e nudi verso il Nudo Essere e là dove la parola muore abbia fine il nostro cammino» l’unica risposta che so offrirti fratello e sorella che cerchi un perché è questa: attraversiamo insieme questo deserto, verso una terra promessa.
Purtroppo ho ” fede ragionata ” leggendo il Vangelo e credendo con il mio cuore. Però non riesco a spiegarmi
perché moltissimi bambini sono accrediti da sofferenze senza colpe.
Antonio.