In questo tempo di inverno arrivo presto e me ne vado tardi e con me porto anche il gelo, il freddo. A notte inoltrata accompagno chi torna dal lavoro, chi torna dal divertimento, chi torna dall’amata del cuore. La mattina presto accompagno chi va a scuola, chi va al lavoro. Posso essere stellata e allora qualcuno anche se fa un gran freddo mi contempla ed esprime desideri. Sono la notte d’inverno. Sono la notte che arriva e tutto copre di gelo e poi me ne vado per lasciare posto alla luce. Sono la notte di chi è ammalato e non attende altro che la luce del giorno e poi tirare un sospiro di sollievo come per dire anche questa è andata. Sono la notte di chi assiste l’ammalato e veglia e cerca di non addormentarsi, e cerca di cogliere i segnali che dicono va tutto bene. Sono la notte di chi è sulla strada, o in fabbrica, o in qualsiasi posto di lavoro e fa il suo turno nella speranza della luce del nuovo giorno. Sono la notte di chi sta su una barca e sogna una terra ferma, porto amico, non troppo lontano. Sono la notte illuminata dalle tracce delle bombe e riempita dalle grida di dolore di chi si vede arrivare addosso quelle tracce di luce di morte. Sono la notte di chi ha smarrito la via di casa e vaga senza una meta. Sono la notte di chi ha il buio dentro il cuore e non vede futuro. Sono la notte. Ma sappiate che questa fredda notte passa e lascia il posto alla luce. E poi magari avrò anche io uno scopo…perché esisto? Esisto anche solo per farti desiderare la luce, esisto anche solo per aiutarti a riconoscere che mi puoi attraversare tutta e ritornare alla luce della speranza. Sono la notte, passaggio inevitabile per arrivare ogni giorno alla luce