noi

di | 19 Luglio 2024

Con i ragazzi del cre che passano per un attimo, costruiamo un gioco che chiede di partecipare e di collaborare. Non sto a spiegare tutto il gioco, ma alla fine ne viene fuori come una torre con alla basa la parola vita e a seguire salendo verso l’alto persona, comunità, collaborazione, io, tu, noi. È il noi che mi interessa, parola messa alla sommità della torre, come vertice più alto e punto di arrivo di un cammino di partecipazione. Sono stati i ragazzi a costruire questa torre mettendo al vertice un noi. Chissà se ritengono così fondamentale un noi piuttosto che solo un io.. intanto però questa parola noi mi rimane lì sospesa e capisco che partecipare è costruire un noi e non solo un io. Il noi fa riferimento non solo a sé stesso, ma fa riferimento a un io compreso dentro un noi. Questo è interessante. Per partecipare ci serve un io, un tu e per completezza un noi.  Il noi per stare in piedi ha bisogno del grande tema delle relazioni. Il noi diciamo che si ciba di relazione altrimenti muore di fame di partecipazione. La cosa che voglio sottolineare è anche un’altra. Non dobbiamo pensare a questo noi come ad una forma di relazione perfetta, senza difetti, senza conflitti, senza questioni aperte. Il noi è un corpo che si articola in relazioni e solitudini, pace e conflitti, desideri e bisogni, illusioni e disillusioni. Tutto questo fa il noi, e in tutto questo noi dobbiamo imparare a vivere ogni giorno per costruire partecipazione. Un noi armonioso e perfetto per sempre non esiste, un noi conflittuale che giorno dopo giorno aggiusta il tiro, può veramente creare le condizioni per una vera partecipazione. Ancora, il noi dice che esistono autorità diverse, che esistono mansioni diverse, che esistono a volte privilegi,  poteri diversi. Il grande impegno di chi abita dentro il noi e decide che la partecipazione è fatta di un noi è quello di saper camminare dentro tutte queste contraddizioni e di saper mettere a fuoco non il conflitto con le sue negatività, ma l’eventuale incontro che permette di star dentro il conflitto,  magari anche di risolvere il conflitto. Un noi è partecipazione; certo è un noi da cercare ogni giorno perché è più facile pensare che un io è maggiormente risolutivo.  

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