Mi aggiro per vedere i lavori fatti in questi giorni. Tutti hanno messo il loro contributo. Ne sono soddisfatto. Tutti bravi. Mi siedo sul mio solito muretto e guardo. Si vede il santuario di Ambivere, si vede il buon Resegone, il Linzone. I tigli ormai sono spogli e si vede un rosso incerto all’orizzonte. È incerto perché c’è un po’ di nebbia, anzi un po’ di nebbiolina e così i colori rossi dell’autunno appaiono un po’ sbiaditi, un po’ incerti. I contorni non sono chiari. Anche in lontananza, verso l’orizzonte il cielo non è chiaro, manca di limpidezza. Tutto è incerto. L’unico angolo che è abbastanza chiaro e netto nei suoi contorni è l’orto. Non è la nebbia che non ti lascia vedere niente. È una nebbia che ti lascia vedere e non vedere. Per capire bene questa cosa dovete provare a trovare un punto che vi permette di vedere lontano verso l’orizzonte e guardare, contemplare la natura, i colori, i contorni, gli alberi. E così mentre guardo l’orizzonte con la sua nebbiolina mi viene in mente un miracolo un po’ complicato di Gesù. Portano a Gesù un cieco. Il Signore lo prende per mano e lo porta fuori dal villaggio in disparte, lontano da tutti. Solo Gesù con il cieco. E da qui ecco il testo del vangelo: “Poi gli mise un po’ di saliva sugli occhi, stese le mani su di lui e gli domandò: – Vedi qualcosa? 24Quello guardò in su e disse:
– Sì, vedo le persone; perché vedo come alberi che camminano. 25Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi, e il cieco guardò diritto davanti a sé: era guarito e vedeva bene ogni cosa.” (Mc 8, 22-26). Un po’ complicato perché il miracolo è fatto per tappe. Questa nebbiolina mi induce ad invocare il Signore: io vedo in maniera confusa, vedo come degli uomini, ma forse sono alberi. Questa nebbiolina è nel mio cuore e vedo come un cammino, ma sta in ombra. È come un albero, un uomo, una scelta, un cammino confuso. mettemi le mani sugli occhi, Signore Gesù. Concedimi il miracolo di vedere bene ogni cosa, come in quei giorni in cui il sole splende e illumina tutto. Sono complicato lo so, ma tu, Padre buono non perdere la pazienza con me. Tappa dopo tappa, e grazie a Te tornerò a vedere ben chiaro.
… Un po’ di nebbiolina fa sempre bene, ci rende prudenti, attenti, riflessivi… I grandi errori dell’uomo e dell’umanità derivano dall’assolutismo delle certezze.
La nebbiolina mi piace è in armonia con questo periodo di passaggio dall’autunno all’inverno e di armonia e diciamo di normalità ne abbiamo tanto bisogno