Sono anche e forse sono soprattutto un uomo di chiesa, specifico meglio. La mia appartenza e la mia famiglia è la chiesa salvata e amata da Dio e che vedo ogni giorno in quel popolo che è il popolo di Dio. Non sono un uomo di chiesa che fa parte dell’apparato chiesa. Sono parte del popolo di Dio. Non credo molto nella distinzione laici e clero. Questa distinzione ha fatto più male che bene. D’altronde lo diceva anche dossetti negli anni 60 : non esiste la separazione tra il clero e i laici, siamo tutti battezzati e di conseguenza figli di Dio ciascuno con un suo dono particolare. Questo sentirmi parte del popolo di Dio mi ha fatto pensare a questa cosa. Come mi pongo io di fronte al popolo di Dio, o dentro il popolo di Dio, come mi pongo dentro a questo mondo? prendo a prestito queste parole dal vangelo di Giovanni Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Pensando a come mi pongo io nella chiesa oggi mi penso in questo modo. Con un vasetto di nardo prezioso in mano per ungere del prezioso profumo di quell’unguento di nardo prezioso le tante ferite umane che incontro. Mi inginocchio sui loro piedi e ungo quei piedi del nardo prezioso. È il Signore Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli. Un giorno stavo celebrando una preghiera con degli amici. Per via della situazione non potevo celebrare l’eucarestia, ma per far capire che l’eucarestia c’era mi sono inchinato su quelle due persone e ho lavato i loro piedi per dire che il Signore era con loro, che la chiesa era con loro. Questo modo di stare nella chiesa non è molto visibile, anzi è invisibile. Ma va bene cos.ì e allora vorrei chinarmi sui tanti amici e bagnare i loro piedi di profumo di vero nardo prezioso per dire un grazie. Vorrei chinarmi sul dolore umano di mamme e papà e figli e ungere con olio di nardo prezioso la loro vita per dire che ci sono. Vorrei chinarmi sui tanti poveri che incontro e ungere con nardo prezioso la loro vita per dire che possiamo credere in un mondo nuovo.
Nella notte più buia e dolorosa, l’incontro con la misericordia, che arriva umile, silenziosa, senza gli sfarzi dei giorni di festa, può cambiare la vita. I piccoli e grandi momenti che hanno cambiato la mia vita sono atti di misericordia. Se ti chini sull’altro, vedi la ferita che lo accompagna, e puoi tentare di curarla se ti fai prossimità silenziosa, senza clamore… perché il rumore fa scappare chi ha paura ed é spaventato Solo se condividi le tue ferite e le tue fragilità trovi quelle degli altri, dall’alto del pulpito puoi mandare messaggi importanti, ma per salvare devi tentare di essere prossimità misericordiosa.
vorrei chinarmi su coloro che vivono sotto il peso della croce e aiutano, con speranza e coraggio, altri a portarla
Il gesto della lavanda dei piedi se imprevisto e accolto è davvero forte… noi siamo abituati a prepararlo e quindi sappiamo già che accade Ma se capita come è successo a me a sorpresa è veramente forte. Buonanotte
Vorrei chinarmi su chi ha ricevuto il Battesimo e non si ricorda, e ricordare al Signore le persone ferite e chiedono preghiere, vorrei non dimenticare nessuno.