Non ho racconti particolari da fare su questa parola N come negazione. Ho una semplice riflessione che parte da me. A volte mi sembra di essere bravo nel fare le cose mi vengono chieste. Altre volte penso di essere bravo da solo a fare un po’ tutto. In realtà non funziona così. Sono niente. N come negazione. Se voglio capire come fare nella vita prima devo toccare un po’ il fondo della vita stessa. Lo dico sempre degli altri, di chi fa fatica nella vita: quel tipo se vuole capire qualcosa deve toccare il fondo. E se la stessa parola vale anche per me? Negazione non è negare la mia vita. è invece riconoscere che devo rimanere come disarmato di fronte alla mia vita. disarmato del mio io, della mia vanità. Se voglio entrare in quel mondo della pienezza della vita, dell’illuminazione della vita, devo come negarmi alla grandezza della vita. penso di essere geniale ed invece sono normale, penso di essere bravo ed invece sono quello che fa fatica a costruire il bene. N come negazione, come lasciar svanire tutto quello che sembra essere perfetto in me. Nel fondo, nella negazione trovo la verità della mia vita. la negazione è lo specchio della verità su di me. Ho paura di questa negazione, meglio mettermi al centro, meglio stare al centro. Se voglio incontrare il centro della mia vita, devo come negare la mia vita. nel fondo della vita si trova la verità della vita. nel fondo della vita inizia la vita. nella negazione della vita, la vita è come rilanciata. Non so se è una buona filosofia. So che la vita sta al fondo, nel basso, nelle negazione. Ha guardato l’umiltà della sua serva, canta Maria. L’umiltà è la vita