Esodo 12,21-28
Mosè convocò tutti gli anziani d’Israele e disse loro: “Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la Pasqua. Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spalmerete l’architrave ed entrambi gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi esca dalla porta della sua casa fino al mattino. Il Signore passerà per colpire l’Egitto, vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti; allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. 24Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre. 25Quando poi sarete entrati nella terra che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. 26Quando i vostri figli vi chiederanno: “Che significato ha per voi questo rito?”, 27voi direte loro: “È il sacrificio della Pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l’Egitto e salvò le nostre case””. Il popolo si inginocchiò e si prostrò.
28Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; così fecero.
Commento
La festa di Pasqua è la festa della libertà. Non ci si può dimenticare, infatti, che nella notte in cui vengono mangiati gli agnelli Israele è ufficialmente ancora un popolo di schiavi; ma è proprio in quella notte che il popolo di Dio comincia a prendere consapevolezza della sua identità. La distinzione dei primogeniti, è resa pubblica ed esplicita mediante il segno che ogni capofamiglia traccia con il sangue dell’agnello «sui due stipiti e sull’architrave» della porta di casa. Con questo gesto gli Israeliti si dichiarano ufficialmente un popolo di gente libera: gente che non si aspetta di ricevere in regalo la propria libertà da nessun potente di questo mondo, ma che se la prende da sé, perché non accetta altra sovranità che quella del Signore. Tutti sappiamo come, nel corso della storia, molte volte il popolo d’Israele si sia trovato in condizioni difficili, fino a subire spesso una dura condanna all’emarginazione o alla schiavitù. Ma sempre la festa di Pasqua ha dato coraggio alle comunità dei credenti, facendo loro rivivere l’esperienza autentica di un’indomabile libertà, che brilla anche nella notte cupa della più penosa persecuzione.
Preghiamo
Preghiamo per tutti i nostri figli
Seguire la Parola del Signore è la vera libertà, vediamo da noi come stiamo male senza il Signore, con Lui anche se noi cadiamo é diverso. Con voi prego per i nostri figli, è ultimo giorno per intensificare la preghiera per l’unità dei cristiani.
La libertà sta nella scelta e Tu, Signore, ci fai conoscere ciò che è giusto e buono per noi, ci dai indicazioni, suggerisci nel silenzio dell’ascolto, ciò che è meglio. Poi lasci che ciascuno si prenda la responsabilità di appartenerti e di operare secondo la Tua luce. Solo, aiutaci a non cadere nell’ autoreferenzialità, nell’illusoria credenza che senza di Te ce la caviamo benissimo. Aiutaci a rimanere fra le Tue mani…
Per tutti i nostri figli, per tutti i figli…