mercoledì 23 ottobre

di | 22 Ottobre 2024

Rom. 16,17-24

17 Ora vi esorto, fratelli, a tener d’occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l’insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro. 18 Costoro, infatti, non servono il nostro Signore Gesù Cristo, ma il proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici. 19 Quanto a voi, la vostra ubbidienza è nota a tutti. Io mi rallegro dunque per voi, ma desidero che siate saggi nel bene e incontaminati dal male. 20 Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi.  21 Timoteo, mio collaboratore, vi saluta e vi salutano anche Lucio, Giasone e Sosipatro, miei parenti. 22 Io, Terzio, che ho scritto la lettera, vi saluto nel Signore. 23 Gaio, che ospita me e tutta la chiesa, vi saluta. Erasto, il tesoriere della città, e il fratello Quarto vi salutano. 24 [La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen.]

Commento

Siamo ormai ai saluti finali. Domani ultimo giorno di commento alla lettera, faremo come un piccolo commento generale a tutto. Intanto prendiamo atto di questo primo saluto finale. È un invito forte a rimare fuori da ogni divisione che può minare la comunione della comunità di Roma. Sappiamo bene come questa comunità è lacerata dalla questione che rischia di dividere la comunità. La divisione tra i credenti che provengono dal giudaismo e dai credenti che provengono dal paganesimo. Paolo esorta tutti a rimanere nell’unità attorno alla parola e al Signore Gesù. interessante come Paolo per mettere in evidenza quanto è importante l ‘unità della comunità cristiana nel fare l’elenco delle persone che salutano con lui li chiama miei collaboratori. Non dovremmo mai dimenticarci di come è importante riconoscere che l’opera dell’annuncio del vangelo non è opera di uno, ma di più persone e di come la comunità cristiana è fatta di tanti collaboratori e non di singole persone. quando si parla di collaboratori si mette in evidenza il fatto che non sono dei semplici esecutori, ma che tutti hanno pari dignità e responsabilità. Questo è un bel modo per cercare l’unità della comunità, la valorizzazione dei doni di ciascuno.

Preghiamo

Preghiamo per le nostre comunità

2 pensieri su “mercoledì 23 ottobre

  1. sr Alida

    Servire il Signore non come semplici esecutori, ma con cuore, e attenzione a non dividere e a non accogliere divisioni… È delicato questo perché facile dire una parola in più o sbagliata, o compiere gesti superficiali, con sollecitudine e non fretta. Per le nostre comunità preghiamo.

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  2. Elena

    Mantenere un’unione pur nel considerare e rispettare le differenze e le provenienze culturali. Rimanere insieme nella fede, nonostante tutte le fatiche di una comunità. Cose non facili ma strade percorribili, con la grazia di Dio. Ricordare chi siamo, come credenti e cosa crediamo e perché. Un impegno costante, quotidiano , personale per il quale continuiamo a costruire relazioni e mondi possibili, seppure imperfetti. E sempre con la grazia di Dio.

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